Crimine: ronde o vigilanza privata
I Comuni scelgono il fai da te 

Contro la micro-delinquenza i comuni del Comasco, sotto la pressione dei cittadini, hanno scelto diverse soluzioni. Da chi ha messo in strada pattuglie di volontari a scopo deterrente a chi invece, da anni, ha preferito stipulare contratti particolari con gli istituti di vigilanza privata

Polemiche e scontri attorno alle ronde contro la microcriminalità. Nei paesi del Comasco le opinioni sono diverse.
«Per l’amore del cielo, ci mancano solo le ronde - ha detto Pierluigi Frigerio, vicesindaco di Albavilla -. Noi con le ronde non c’entriamo proprio niente e anzi siamo contrari. Però, quando i nostri cittadini si sono sentiti minacciati e hanno avuto la percezione che i furti fossero aumentati, abbiamo concordato con la Prefettura un servizio di vigilanza privato». Il comune ha preso guardie private per sorvegliare edifici pubblici, scuole, palestre, muncipio, asili, acquedotto.
Da luglio le ronde di Drezzo hanno battuto almeno un centinaio di volte il paese. A volerle è statoChristian Tolettini, sindaco leghista. «I furti erano aumentati, quelli in casa erano passati da 1 del 2006 a 3 del 2007 e siccome per me un furto è già troppo, ho pensato che dovessimo organizzarci per la sicurezza della nostra gente». Sopra il fuoristrada, i volontari che girano di casa in casa e se vedono qualcuno di sospetto intimano l’alt. «La nostra è un’azione deterrente e se ci trovassimo faccia a faccia con un malvivente chiameremmo le forze dell’ordine».
A Uggiate Trevano i volontari si sono stancati di pagare la benzina e perdere notti di sonno e qualcuno si è allontanato. Ad Appiano Gentile nove anni fa l’allarme sicurezza spinse un gruppo di cittadini a riunirsi in un comitato che assunse agenzie di vigilanza private. Ancora oggi è in vigore questo sistema.

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