Crolla la pesca dei lavarelli
Meno 20 per cento in un anno

La causa: sono aumentati i salmerini, che si nutrono delle loro uova

Solo 194 tonnellate. Guglielmetti: «Resta il più diffuso con il persico»

Niente alborelle e più agoni, ma soprattutto meno lavarelli, che nel 2014 hanno subito un calo del 20% rispetto all’anno precedente. È questa la fotografia che esce dall’ultimo rapporto effettuato dalla Provincia di Como a proposito del pescato professionale nel Lario e nel lago di Mezzola. Un risultato complessivamente positivo - le catture hanno raggiunto le 194 tonnellate - anche se leggermente al di sotto della media del decennio, pari a 199 tonnellate.

Il calo più significativo è quello del lavarello, che dopo anni di continua crescita ha registrato un brusco stop (da 131 tonnellate del 2013 a 105 dell’anno scorso) dovuto a fattori climatici ed ambientali e, forse, anche allo sviluppo di altre specie ittiche come il salmerino che mangia le uova.

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