Un campione del mondo alla polizia provinciale. «Così resto sul mio lago»

Daniele Gilardoni, 11 titoli mondiali di canottaggio. «Sono nel reparto ambiente e foreste, il mio sogno». È lui a controllare imbarcazioni e scarichi abusivi

Campione del mondo di canottaggio per 11 volte, Daniele Gilardoni continua a navigare sul suo lago. Non lo fa con la canoa, ma con i mezzi della polizia provinciale, Ente in cui lavora a tempo pieno da gennaio, dopo essere rientrato da una lunga aspettativa («non retribuita» precisa) dovuta agli impegni sportivi.

Tante verifiche

Tra le altre cose controlla gli scarichi fognari abusivi e potrebbe capitare, a chi è fuori in barca, che a fare una verifica su documenti e dotazioni sia proprio lui. «Sono entrato nella polizia locale di Como nel 2003 vincendo un concorso - racconta - e poi sono andato a Cantù, ma sono sempre rimasto in aspettativa per i raduni della nazionale e per le gare. Nel 2008 ho chiesto la mobilità e sono passato alla polizia provinciale». Gilardoni non è mai entrato nei corpi sportivi militari, come fanno tanti atleti (la pattinatrice comasca Anna Cappellini, ad esempio, fa parte della polizia penitenziaria) perché, come spiega lui stesso, «ho voluto restare fedele alla mia società rimanendo testimonial del lago per la Provincia, la Regione, eccetera». Avrebbe fatto una sola eccezione: «Per il corpo forestale - spiega - perché è sempre stato il mio sogno. Ho sempre amato l’ambiente e la natura». Oggi Gilardoni nel tempo libero si allena ancora, gioca a pallone e ogni tanto esce con i ragazzi della nazionale.

Ma il suo lavoro gli consente di vedere il lago da un’altra prospettiva. Quella del controllo. «Vedo molto inquinamento - chiarisce - con parecchi scarichi abusivi. C’è poca attenzione e la gente non capisce che, inquinando, poi si inquina e si ammala. C’è tanto da fare e credo che bisognerà fare un grande intervento nelle scuole, per spiegare ai giovani come rispettare l’ambiente».

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