Dal Calcio Como al sindaco:
«Sì al trasloco dello stadio»

Di Bari: «Grande occasione». Ipotesi: Lazzago e Villa Guardia

Il primo si era già fatto avanti a giugno. Il secondo è venuto sul Lario a settembre. In occasione di questi due incontri informali, con il sindaco Stefano Bruni e con il senatore di An, Alessio Butti, due grandi operatori del settore sportivo hanno manifestato l’interesse a investire nientemeno che nella costruzione di un nuovo stadio fuori dal centro città. Ieri, poi, il presidente del Calcio Como, Antonio Di Bari, ha ammesso: «Non più tardi di 15 giorni fa anche ho incontrato personalmente gli investitori, gente molto seria e facoltosa. Sarebbe una grande occasione per Como». Bruni, che proprio sabato aveva annunciato per primavera un concorso di idee internazionale per ridisegnare la zona stadio, ha confermato: «È vero si sono fatti avanti due grandi imprese. Una è italiana, l’altra straniera».
Il senatore Butti ha tenuto a precisare che l’interesse delle due maxi società che operano in campo sportivo (starebbero addirittura lavorando per le Olimpiadi di Londra 2012) rappresentano un’occasione per Como che rischia, però, di sfumare. Per diverse ragioni. «Innanzitutto – ha detto Butti – questi soggetti non sono venuti solo sul Lario, ma si sono recati anche in altre città dove sono presenti importanti società di calcio che hanno una grande storia». L’altra ragione che rischia di fare perdere il treno a Como, è la mancanza di certezze per i privati. Le pubbliche amministrazioni non garantirebbero attualmente sufficienti certezze dal punto di vista delle tempistiche e della snellezza delle procedure amministrative e urbanistiche. Ed è proprio in questo senso che va la proposta di legge presentata da Butti alla Camera giovedì scorso.

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