«È il killer di Saronno»
Ma era solo un sosia

A Mendrisio una segnalazione ha fatto scattare i controlli su un uomo sospettato di essere l’assassino di Maria Angela Granomelli. Falso allarme: alibi e impronte digitali lo scagionano

Un automobilista molto simile al killer di Saronno visto a bordo di un’auto targata ticino e diretta in Svizzera ha fatto scattare la caccia all’uomo, nei giorni scorsi.

I carabinieri del reparto operativo di Varese, che con il pubblico ministero di Busto Arsizio Nadia Calcaterra dal giorno del delitto stanno dando la caccia all’omicida, si sono messi in contatto con il Centro di polizia doganale di Chiasso e chiesto di effettuare verifiche sul numero di targa dell’auto.

La polizia cantonale ha rintracciato il sospettato a Mendrisio: sembra davvero l’assassino, ma a fugare ogni dubbio sulla sua totale estraneità nella morte della proprietaria de “Il dono di Tiffany” di Corso Italia a Saronno ci pensano un alibi inattaccabile e soprattutto le impronte digitali.

A diciannove giorni dall’aggressione di Maria Angela Granomelli, 62 anni di Uboldo, gli inquirenti continuano a contare nell’aiuto dei cittadini. E il pubblico ministero sta ipotizzando la possibilità di rendere pubblici spezzoni del video ripreso dalle telecamere di sicurezza della gioielleria, per poter agevolare l’eventuale identificazione del killer.

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