«È ridicolo vietare la Giubiana
Intorno a Mariano la fanno»

La maggioranza dei marianesi contesta l’annullamento voluto dal sindaco. Si “salva” soltanto la risottata. E niente fiamme nemmeno all’evento della Penna Nera

I più legati alla tradizione proprio non hanno digerito la scelta. Chi, invece, ripone poca fiducia nelle credenze popolari, ha mandato giù il boccone amaro, dando l’addio a un evento che rappresenta un punto fermo nell’inverno marianese.

Perché la Giubiana quest’anno ha beffato tutti, appellandosi alle norme sulla sicurezza e il rischio incendi per scampare al rogo di condanna. Tanto è bastato, infatti, al Comune per decidere di vietare il tradizionale appuntamento di fine gennaio che porta centinaia di persone a stringersi intorno al rogo per salutare il mese più freddo dell’anno, nell’attesa di una nuova primavera.

«Dispiace perché le tradizioni vanno mantenute e fatte rivivere nel tempo» commenta Domenico Mondella. «Se c’è un rischio reale di incendio e sicurezza, posso capire e sarei anche d’accordo. Ma in questo caso, ad esempio in piazza oppure al parco pubblico, sotto l’occhio dei pompieri, non credo ci siano pericoli reali».

Dello stesso parere Sara Macedone: «È davvero un peccato perché i bambini di oggi devono imparare a conoscere le belle tradizioni locali che altrimenti andrebbero scomparendo» spiega. «E poi c’è sempre stata - aggiunge - : se si rispettano le norme di sicurezza non credo si corrano pericoli» aggiunge ricordando come nei paesi limitrofi, da Cantù a Carugo, fino a Giussano la tradizione si rinnoverà giovedì sera.

La cortigiana “traditrice” non verrà bruciata nemmeno in Penna Nera, dove l’appuntamento si rinnova domani pomeriggio, ma senza roghi, né in via del Ciocchino dove un privato portava avanti la tradizione.

«Il discorso sulle norme sulla sicurezza mi pare davvero una scusa» esordisce il referente locale di Confcommercio Como, Claudio Nogara. Il quale aggiunge: «Mi chiedo come siano riusciti a organizzarlo tutti gli altri anni, compreso quello appena passato».

Nelle sue parole si ritrova la sintesi del pensiero di parecchi commercianti quando dice «Questa amministrazione non ha più interesse a far vivere la città, non solo sotto l’aspetto commerciale, ma anche delle tradizioni e della cultura. Non ci sono eventi e, in questo caso, stiamo parlando di un appuntamento che ha costi contenuti».

E conclude: «Poteva confrontarsi con noi il sindaco, avremmo potuto dare una mano coinvolgendo i ristoratori, invece, non ci ha contattato nessuno. D’altronde stiamo ancora aspettando un incontro con Giovanni Marchisio su altri temi».

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