Erba, invenduto l’80%
delle case nuove

In cinque anni crollate le compravendite, e prezzi medi calati da 2500 a 1800 euro al metro

Parlano due immobiliaristi: «Non si vede la luce alla fine del tunnel». Dimezzati i valori dei terreni

Cantieri fermi, appartamenti sfitti o invenduti, valore dei terreni dimezzati nel giro di tre anni. Dopo il boom dei primi anni duemila, la crisi immobiliare si fa sentire anche a Erba.

Se il Comune ha sempre più difficoltà ad alienare i propri beni, nel settore privato l’invenduto per i nuovi immobili sfiora l’ottanta per cento.

E i compratori, per la prima volta, latitano anche in occasione delle aste giudiziarie. Ma il vero problema, per gli esperti del settore, è che la luce in fondo al tunnel della crisi ancora non si vede.

Antonio Tedesco, titolare della Accord Immobiliare, lavora da anni sul territorio erbese. «Se parliamo della città di Erba - dice - negli ultimi tre anni il valore delle abitazioni è passato in media da 2.500 a 1.800 euro al metro quadrato».

Ma il dato più impressionante interessa i terreni edificabili: «In questo caso il calo è pari al 50 per cento. Siamo passati da 300 euro a 150 euro al metro cubo».

Si tratta, precisa Tedesco, di valori generici: «Anche sul nostro territorio possono esserci immobili che per pregio o per posizione si vendono più facilmente di altri. Ma i dati medi sono questi».

Anche Erba, insomma, ha vissuto per qualche anno in una bolla. «Una bolla - chiarisce l’agente - che ha interessato la città come il resto d’Italia, senza troppe distinzioni. All’inizio degli anni duemila le banche erogavano mutui con facilità, molti si sono improvvisati costruttori per poi vendere direttamente case a prezzi troppo elevati». Ma i mutui li ottenevano più facilmente anche i compratori e per un po’ il sistema ha tenuto. Poi è arrivata la crisi.

«Le banche hanno stretto i cordoni della borsa, le richieste per l’acquisto di nuovi immobili sono crollate. E così si spiega l’invenduto».

Dal 2007 a oggi, in provincia di Como, il calo nella vendita di unità immobiliari è pari al trenta per cento. «Parlare nello specifico di Erba è difficile - osserva Cristiano Vinci, agente immobiliare autonomo e amministratore di condominio - perché non c’è una banca dati specifica. Ma siamo in linea con i dati provinciali. Se poi parliamo di nuove abitazioni senza ancora un compratore - compresi i cantieri lasciati a metà - arriviamo forse all’80% dei locali disponibili».

Nella crisi, le cose vanno paradossalmente meglio in periferia: «Chi può comprare - garantisce Vinci - preferisce prendere un trilocale nuovo in un quartiere periferico piuttosto che in centro a Erba, dove i prezzi restano più alti per immobili più piccoli e magari di vecchia concezione».

La luce in fondo al tunnel ancora non si vede. «La situazione è stazionaria - osserva Vinci - ma non vedo segni di ripresa. Si fa fatica a vendere anche alle aste giudiziarie, molti cantieri vengono interrotti in attesa di tempi migliori».

Per ripartire servirebbe anche un maggior credito da parte delle banche, «ma la verità è che per famiglie monoreddito e persone con contratti a tempo determinato accedere a un mutuo è molto difficile».

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