Erba senza soldi, saltano le asfaltature

Il sindaco Tili: «Il piano rinviato a dopo febbraio» Minoranze scatenate: «Eppure hanno speso un milione per la piscina per il ponte sul Lambro»

Un inverno pieno di buche. Se il Comune fatica a incassare quanto previsto sul fronte alienazioni e permessi di costruire, non resta che rimandare i lavori pubblici.

A partire dalle tanto attese asfaltature: «Rimandiamo al mese di febbraio - dice il sindaco Marcella Tili - quando anche il tempo atmosferico sarà più clemente. I soldi in cassa ci sono, ma il patto di stabilità non ci consente di utilizzarli».

Dura la reazione delle minoranze: «Quando si è trattato di fare il ponte per il Lambrone i soldi li hanno trovati. Non hanno idea di come sono ridotte le strade».

Dal parcheggio dello scalo merci a viale Prealpi e via Alserio, solo per citare i tratti più disastrati, ci sarà da aspettare. Ma pioggia e temperature rigide, nei prossimi mesi, non faranno che peggiorare lo stato di strade in attesa di asfalto almeno dalla scorsa primavera.

Il progetto esecutivo, del valore di 314mila euro, è stato approvato il 13 febbraio 2014: la speranza era di poter partire con i lavori entro il mese di aprile. Un contenzioso sfiorato tra le aziende che hanno partecipato al bando, però, ha comportato i primi ritardi.

Giustificazioni che non convincono le minoranze. «Quando si è trattato di investire poco meno di un milione per fare il ponte sul Lambro di fronte al parcheggio del centro sportivo - osserva Enrico Ghioni del Pd - i soldi per investire li hanno trovati e tutto è stato fatto a tempo record. Quella resterà l’unica opera pubblica dell’anno. Era davvero una priorità? Forse sarebbe stato meglio mettere mano prima alle strade. Il parcheggio dello scalo merci ormai è un campo minato e nuove buche stanno sbocciando altrove».

Prima i cittadini

Forse, osserva Erica Rivolta della Lega Nord, «il nostro sindaco percorre solo le strade che portano da piazza del Mercato al Municipio. In caso contrario avrebbe fatto di tutto per asfaltare le strade, rinunciando ad altri progetti».

Posto che investire per i Comuni diventa sempre più difficile, la Rivolta non ha dubbi: «Sforiamo il patto di stabilità. Basta dire sempre di sì, la sicurezza di pedoni e automobilisti viene prima delle regole assurde imposte da Roma».n

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