Ex inceneritore, stop esami
A Olgiate slitta la bonifica

L’emergenza blocca l’analisi dei rifiuti interrati nell’area della variante alla Briantea. Il sindaco: «Quando ripartiranno le attività concederemo i 45 giorni per le verifiche richieste»

Recupero ambientale dell’ex forno di incenerimento ai Fossi di Rongio a Olgiate Comasco: congelati i carotaggi aggiuntivi. Il blocco alle attività non essenziali imposto dalle misure anti-contagio ha frenato anche l’attività supplementare di indagine disposta dai Comuni di Appiano Gentile, Fino Mornasco, Lurate Caccivio, Solbiate con Cagno e Villa Guardia, ex soci del disciolto Consorzio del forno di incenerimento che comprendeva anche il Comune di Olgiate, su cui ha sede l’impianto dismesso.

I cinque Comuni hanno affidato un incarico di assistenza tecnica specialistica a GEOlogica Studio professionale associato di Bollate per effettuare indagini finalizzate ad accertare la situazione ambientale dell’area antistante l’ex forno, interessata dal passaggio della variante alla Briantea, oggetto del primo lotto dei lavori di rimozione dei sottostanti rifiuti.

Lavori di “bonifica”, propedeutici alla realizzazione della variante alla Briantea, già appaltati alla S. Abba srl e Furino Ecologia di Napoli per 3.297.595 euro.

Il sindaco, Simone Moretti, ribadisce la disponibilità a collaborare: «Quando sarà possibile ripartire con i sopralluoghi concederemo i 45 giorni che avevamo già accordato, per consentire di eseguire le verifiche richieste dai Comuni soci dell’ex forno. Visto che l’impegno economico è importante e le responsabilità altrettanto, dobbiamo venirne fuori insieme».

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