Fatale l'incidente in auto:
Dongo piange il Toni Pelìa

L'uomo, che aveva 83 anni, è spirato all'ospedale di Gravedona. Il suo nome legato al Villaggio Falck

Non ce l’ha fatta Antonio Rumi, l’ottantatreenne rimasto coinvolto, mercoledì mattina, in un grave incidente d’auto avvenuto all’incrocio fra la statale Regina e via Rubini, a un centinaio di metri dalla sua abitazione. I gravi traumi riportati nell’impatto non gli hanno lasciato scampo: si era subito ripreso da un arresto cardiaco, ma i sanitari gli avevano riscontrato una brutta lesione alla colonna vertebrale, che anche in caso di ripresa l’avrebbe quasi certamente costretto su una sedia a rotelle. Ricoverato all’ospedale di Gravedona, è spirato a distanza di ventiquattr'ore. Rumi, conosciuto da tutti in paese come Toni Pelìa, aveva legato il suo nome al villaggio Falck, espressione di un’opportunità economica che negli anni ’50 – ’60 conobbe il suo apice. Il 10 ottobre del ’54 venne posata la prima pietra e nello stesso giorno partì anche la costruzione del circolo ricreativo, inaugurato nel settembre del ’56. L’allora direttore dello stabilimento Falck, Giancarlo Oriani, individuò per la conduzione proprio quell’uomo tutto d’un pezzo, che dell’impegno e del senso di responsabilità ha sempre fatto la sua ragione di vita. Due anni or sono l’anziano pensionato era stato uno dei protagonisti ai festeggiamenti per il 50° del villaggio e, con la lucidità di sempre, aveva ricordato con emozione il momento della sua investitura, con la convocazione nell’ufficio del massimo dirigente. Accettato l’incarico, di coordinatore del villaggio e di gestore del circolo, si era dedicato anima e corpo allo svolgimento dei compiti assegnatigli, aiutato dalla moglie.

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