False fatturazioni per l’Iva
Un anno e mezzo a Pennestrì

Patteggiamento in udienza preliminare per l’ex presidente della Comense: decisa anche la confisca di beni immobili per due milioni e mezzo di euro.

Quelle fatture false sono costate parecchio: un anno e mezzo di carcere e la confisca di beni immobili per un controvalore di due milioni e mezzo di euro.

È questa la pena per l’ex presidente della Comense, Antonio Pennestrì, 73 anni, assistito dall’avvocato Giuseppe Botta. Ieri mattina, in tribunale a Como, si è svolta l’udienza preliminare davanti al giudice Maria Luisa Lo Gatto, dove il legale di Pennestrì ha scelto la strada del patteggiamento.

L’accusa che era stata avanzata dalla Procura, con le indagini affidate al pubblico ministero Massimo Astori, era di false fatturazioni per il recupero indebito dell’Iva. In particolare era stata analizzata la contabilità della società Comense per gli anni 2007 e 2008, e i documenti contabili del solo Pennestrì per quanto riguarda l’anno 2008.

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