Fusione tra Acsm e Agam: il consiglio ci riprova

In discussione anche l’ordine del giorno di Iantorno (Pd) sulle nomine di politici in società e aziende

Stasera (lunedì 17) torna in consiglio, per l’approvazione definitiva, la delibera sulla fusione di Acsm e Agam, le due multiutility di Como e Monza. Questa volta non ci dovrebbero essere problemi di numero legale, visto che il numero minimo di consiglieri presenti per rendere valida la seduta è di 14. Anche se l’opposizione dovesse abbandonare l’aula, come ha fatto giovedì scorso, il sindaco Bruni può stare tranquillo perché difficilmente 12 consiglieri su 25 della maggioranza troveranno una scusa per assentarsi.
In discussione, però, c’è un ordine del giorno proposto da Marcello Iantorno (Pd) che punta a chiedere di ridefinire gli indirizzi che il sindaco dovrà rispettare per le nomine delle varie cariche in aziende, società ed istituzioni. Secondo Iantorno «tutte le nomine fatte dal giugno 2007 a oggi sono illegittime perché stabilite sugli indirizzi del primo mandato». Ma il nodo cruciale del documento che verrà discusso in serata è un altro: l’incompatibilità, per Giorgio Pozzi, a ricoprire il ruolo di presidente di Acsm e di commissario provinciale di Forza Italia. Sebbene il nome di Pozzi non compaia nell’ordine del giorno di Iantorno, è chiaro che lui ne è il destinatario implicito e indiretto.

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