Genitori stranieri sui banchi
Vogliono imparare l'italiano

L'istituto di Rebbio raddoppia i corsi e ne partono altri due in città

Un bambino cerca la maestra Gabriella perché deve giustificare la sua mamma: oggi non verrà al corso per imparare l’italiano, perché è malata, ma ci tiene a proseguire. E alla fine delle due ore di lezione si vede anche un papà, forse un po’ geloso, che dice di essere venuto a prendere la moglie e vuole essere condotto nell’aula dove si tiene la lezione: quando vede che sono tutte donne, si tranquillizza.
Sono scene di vita quotidiana all’Istituto comprensivo Como Rebbio, dove quest’anno il corso di alfabetizzazione per le mamme straniere ha raddoppiato gli iscritti: da 20 a 40. E non è più, come nei tre anni precedenti, un’iniziativa spontanea, ma rientra nel progetto regionale «Certifica il tuo italiano», per cui la scuola riceverà dei fondi per pagare la maestra, e le mamme, a fine corso, dovranno sostenere un esamino con un docente dell’università di Siena. Il bando regionale ha stimolato anche altre due scuole, Como centro e Como Borghi, quelle a più alta concentrazione di immigrati assieme a Rebbio, ad avviare dei corsi analoghi, e non hanno avuto problemi a raggiungere il numero minimo richiesto di 12 iscritti.
«Non abbiamo più soltanto mamme turche - riferisce la dirigente di Rebbio, Anna Grandi - ma anche alcune dello Sri Lanka, del Nord Africa e persino una cinese. Per molte di loro questa è l’unica possibilità che hanno di parlare l’italiano e alla fine delle lezioni le vedo uscire sorridenti, anche per il piacere di ritrovarsi tra donne. Nei paesi di origine avevano grandi famiglie e non erano mai sole, mentre qui la socialità è ridotta all’essenziale».

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