Guanzate, l’addio a Marco
La chiesa stracolma

Folla per il funerale del giovane. Il parroco: «Ci vuole coraggio per andare dall’altra parte del mondo come ha fatto lui: capace di voler cambiare»

«Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza», perché «dobbiamo essere persone sempre in viaggio disposte ad aprirci, a imparare, a non bloccarci». Neanche davanti al dolore.

L’invito delicato a uno sforzo in apparenza sovrumano come quello di alzare lo sguardo dopo la morte di un figlio, di un fratello, di un amico caro, è stato introdotto con una citazione dantesca da don Mauro Colombo, parroco di Guanzate, e rivolto proprio ai familiari e agli amici di Marco Pellegrini nel giorno del funerale.

È stato celebrato ieri nella chiesa di Santa Maria Assunta dove il giovane, deceduto a 28 anni in un incidente stradale nel Queensland, in Australia, aveva ricevuto il battesimo e i sacramenti. Sempre lì, dopo anni e mille esperienze di vita da questa e dall’altra parte del pianeta dove da quasi due anni lavorava come raccoglitore di frutta e verdura, si sono riunite per l’ultimo saluto le altrettanto numerose persone che hanno incrociato la sua vita in questi anni.

La chiesa era piena. Dentro i familiari e altri amici, genitori degli amici, compagni di scuola e di scorribande fin dagli anni dell’infanzia. Sull’altare l’urna con la foto di Marco sorridente scattata nella farm australiana dove lavorava. Sul piazzale esterno si sono fermati tanti amici che non potevano mancare.

LEGGETE l’ampio servizio su LA PROVINCIA di MARTEDÌ 11 agosto 2015

© RIPRODUZIONE RISERVATA