«Ha insultato il ministro Kyenge»: condannato Masocco

Multa da 600 euro all’ex leghista per le dichiarazioni in consiglio nel 2013: «Pago, ma non mi pento». Contestata l’aggravante delle frasi a sfondo razziale: «Ma era solo una presa in giro»

«Non mi pento di quello che ho detto. Anzi.Ma comunque si tratta di un’ingiustizia della giustizia».

Di certo, Giorgio Masocco è arrabbiato. Ieri gli è stato notificato il decreto penale di condanna per diffamazione aggravata dalla discriminazione razziale, il consigliere comunale di Indipendenza Lombarda, ma ex leghista della prima ora. E la diffamata in questione era Cécile Kyenge, che il 19 luglio dello scorso anno era intervenuta in consiglio comunale a cantù in qualità di ministero dell’Integrazione. Per questo l’ulteriore aggravante del fatto commesso contro un Ministro e Onorevole.

Masocco se l’è cavata con una multa da 600 euro. «Pago, non me ne frega nulla di oppormi. Spenderei probabilmente di più in avvocati e spese legali. E per cosa? Per un guadagno di immagine? Non mi importa».

Masocco era difeso dagli avvocati Mario Borghezio (sì, proprio quel Borghezio “capopopolo” del Carroccio) e dal canturino Matteo Ferrari.

Nello specifico, a Masocco erano state contestate dal pubblico ministero Simone Pizzotti alcune frasi pronunciate in consiglio comunale poco prima della visita della Kyenge. In particolare Masocco era particolarmente arrabbiato in quanto si trattava di un consiglio “anomalo”, dove non era stato concesso il diritto ai singoli consiglieri comunali di fare domande all’allora ministro dell’Integrazione, che ha così potuto fare il proprio intervento senza possibilità di dibattito.

Così, prima di abbandonare polemicamente il consiglio per non sentire le parole della Kyenge, aveva espresso il suo colorito pensiero.

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