Ha tentato di uccidere anche la moglie
Nuove accuse per l’operaio geloso

Ponte Lambro, prima di aggredire il rivale in amore avrebbe litigato con la donna. I carabinieri: ha cercato di strangolarla, successivamente di gettarla dal balcone

Prima di aggredire il rivale in amore con un fendente al volto, Salvatore Giampà aveva cercato di uccidere anche la moglie. Si aggiunge una nuova accusa di tentato omicidio al già affollato fascicolo a carico dell’operaio arrestato sabato sera dai carabinieri di Erba, solo dieci mesi dopo un precedente arresto per l’aggressione a un incolpevole carrozziere del Mali.

Eccolo, ricostruito dagli inquirenti, il sabato sera dell’operaio di Ponte Lambro. Nel suo appartamento di via Roma, dov’era costretto per via degli arresti domiciliari, Giampà riceve la moglie - da cui è separato - per la visita del figlio. Tra i due scoppia una lite subito degenerata. Al punto che (accusano i carabinieri) l’uomo mette le mani al collo della donna.

Un tentativo di strangolamento in piena regola, contesta ora la Procura - che ha chiesto la convalida dell’arresto e la custodia cautelare in carcere - dal quale la moglie riesce a divincolarsi, fuggendo in balcone per chiedere aiuto. Qui viene però nuovamente raggiunta da Salvatore Giampà che, a questo punto, avrebbe addirittura tentato di spingere la sventurata nel vuoto. Tentativo sventato dalle grida del figlio.

La seconda fase di un sabato da dimenticare è nota. L’operaio, fuori di sé, si lancia in strada per sfogare la sua gelosia contro il carrozziere del Mali accusato di avere una relazione con la moglie, e che già lo scorso febbraio era stato aggredito da Giampà.

Sabato, armato di coltello, il marito accecato dalla gelosia attende (stando all’accusa, visto che la versione offerta dall’indagato sarebbe differente) nelle vicinanze di un bar dove la sua vittima si trova e, vedendolo uscire, lo aggredisce alle spalle, sempre secondo la ricostruzione dei carabinieri. Quindi lo ferisce con una coltellata alla guancia - fortunatamente non in modo grave - prima di essere disarmato.

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