Hanno l’iPhone e chiedono aiuto
Famiglie povere da educare

Succede ad Arosio. Il Coordinamento Volontariato sulle famiglie che ricevono il pacco alimentare. «Bisogna organizzare dei corsi, le persone devono ritrovare maggiore sobrietà»

«Vengono alla Caritas a chiedere il pacco alimentare perché non arrivano alla fine del mese e poi di contro hanno in mano in mano l’ultimo modello di telefono cellulare. C’è qualcosa che non va: bisogna ritrovare maggiore sobrietà».

Lo dichiara Pierangelo Torricelli, presidente del Coordinamento di Volontariato, veste “legale” della Caritas arosiana, che promette interventi: «Bisogna fare qualcosa per rieducare le persone che stanno vivendo un momento di difficoltà a spendere meglio e per cose più utili i soldi che hanno a disposizione e quindi stiamo pensando di avviare un’azione educativa».

Come? «Chiedendo collaborazione all’organizzazione “Bilanci di giustizia” che si occupa anche di queste cose». Ma non solo: anche nei confronti degli stranieri la musica deve cambiare «perché spesso si presentano con un atteggiamento sbagliato – prosegue-. Dicono che noi dobbiamo aiutarli e invece bisogna far capire che nulla è dovuto e che semmai quello che riusciamo a dare loro è frutto della generosità di tanti altri arosiani».

Che sono sempre più in difficoltà: «L’anno scorso come Caritas abbiamo stanziato 2 mila euro in più rispetto al 2012 per il fondo di emergenza sociale che condividiamo con il Comune: entrambi di base ci mettiamo 6 mila euro, ma nel 2013 i 12 mila euro complessivi non sono stati sufficienti per far fronte alle esigenze e quindi con la nostra integrazione siamo arrivati a 14 mila euro».

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