Il 7 in condotta non fa paura
a studenti e presidi comaschi

La rivoluzione della scuola: voti da 1 a 10, con il 5 rischio bocciatura. «Mossa contro il bullismo»

Sette in condotta? Diventerà un buon voto. È una delle curiosità legate al disegno di legge presentato in questi giorni dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Un progetto che comprende almeno due novità rilevanti per il mondo della scuola e che sul Lario viene accolto positivamente da presidi e studenti.

Tiene banco soprattutto la scelta del ministro di dare nuovamente valore, ai fini della carriera scolastica degli studenti di medie e superiori, alla valutazione del comportamento. Il voto alla “condotta” sarà compreso tra uno e dieci (come accade per tutte le materie) e chi non raggiungerà la sufficienza, cioè 6, rischierà di dover ripetere l’anno. La bocciatura non sarà automatica, ma potrà essere decisa dal consiglio di classe «nei casi più gravi», a prescindere dai voti ottenuti nelle altre materie. È prevista anche la possibilità di una decurtazione di 5 punti dal credito scolastico, che viene conteggiato ai fini dell’esame di maturità. Lotta serrata ai “bulli”, dunque: «Credo che la novità debba essere accolta positivamente – commenta il preside del liceo Giovio, Sergio De Felici – È giusto dare un significato al comportamento tenuto dagli alunni in classe, che si sentiranno responsabilizzati. Mi sembra inoltre una mossa in grado di contrastare con una certa efficacia il fenomeno del bullismo». Sulla stessa linea il commento del dirigente scolastico del liceo Volta, Bruno Saladino: «In questi anni abbiamo un po’ rimpianto il “vecchio” legame tra il comportamento e il profitto – sottolinea – La decisione presa dalla Gelmini mi trova completamente d’accordo». Persino il presidente della Consulta provinciale degli studenti, Davide Novati, accoglie con favore la misura annunciata in questi giorni: «È giusto combattere il bullismo con fermezza – dice – Chi esagera per davvero deve essere sanzionato, anche perché certi comportamenti finiscono per creare problemi a tutta la classe. Ben venga, quindi, una valutazione sul comportamento tenuto dagli alunni all’interno della scuola».

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