Il costo del “carrello della spesa”: mai così alto da quarant’anni

Beni alimentari Aumentano i costi dei beni di prima necessità e pesano sulle spalle delle famiglie. Olio, burro, riso e farina tra i prodotti con un rincaro maggiore

Come se la crisi energetica e l’aumento delle bollette (ne abbiamo parlato qui) non bastassero, adesso ci si mette anche l’aumento del costo dei beni alimentari a vessare le famiglie italiane. L’aumento generale dei prezzi del consumo infatti è legato a un’inflazione sempre più aggressiva, che a settembre ha raggiunto il 9% su base annua. A risentirne maggiormente sono i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, ovvero i beni di consumo di prima necessità che le famiglie acquistano quotidianamente.

Mai così dal 1983

L’aumento del prezzo del carrello della spesa a settembre è stato stimato nell’11,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, segnando così un dato storico: i beni alimentari e di prima necessità non costavano così tanto dal 1983.

I dati provengono dall’Istat che paragona la situazione attuale a quella di 40 anni fa, il 1983 appunto, commentando così: «È necessario risalire a luglio 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +12,2%) per trovare una crescita dei prezzi del “carello della spesa”, su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+11,1%)». Ma la nuova accelerazione dell’inflazione non è legata ai beni energetici - come si legge sul sito dell’Istat - quanto piuttosto ai beni alimentari, seguiti dai servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona.

I dati

Secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’8,9% su base annua (da +8,4% del mese precedente). L’inflazione di fondo, al netto di energetici e alimentari freschi, accelera da +4,4% a +5,0%, mentre quella al netto dei soli beni energetici da +5,0% a +5,5%.

Al momento, con l’inflazione all’8,9%, l’aumento dei costi è significativo per gli italiani, e, considerata la totalità dei consumi di una famiglia ’tipo’, è pari a + 2.734 euro, di cui 657 euro solo per la spesa alimentare, conto che sale a +3.551 euro annui per una famiglia con due figli.Una situazione su cui il maxi aumento del costo delle bollette (+59%) pesa gravemente.

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Cosa costa di più nel carrello?

L’Unione Nazionale Consumatori ha selezionato i primi 20 tra prodotti alimentari e bevande che più rincarano su base annua. Il primo posto spetta all’olio (non quello di oliva) che aumenta del 60,5%, seguito dal burro (+38,1%) e dalla margarina con +26,5%. Ma ad aumentare sono anche riso (+26,4%) e latte conservato (+24,5%).Si segnalano poi la farina (+24,2%), la pasta (fresca, secca e preparati di pasta) con +21,6% lo zucchero (+18,4%). Dopo i gelati (+18,2%), i vegetali freschi aumentano del +16,7%.E ancora le uova (+16,6%), il pollame (+16,5%), il latte fresco parzialmente scremato (+15,3%) e il pane (+14,6%).

E voi quali strategie state mettendo in atto per provare a risparmiare sulla spesa? Scrivetecelo nei commenti

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