Il Lario invaso da 385 ufo
Ma da anni non volano più

Un comasco ha realizzato wikiufo, enciclopedia online dedicata agli avvistamenti
«Basta incontri ravvicinati, ora solo tracce nei campi: è cambiato l’immaginario»

Chissà che fine ha fatto l’umanoide scafandrato che attese un rappresentante di commercio di Parravicino d’Erba davanti a casa, la notte del 14 ottobre 1954, ma se ne volò via prima che l’uomo potesse stabilire un contatto. E il disco volante color argento che avvistò il conte Paolo Giusti nei cieli di Merone il 29 gennaio del ’62?
Da qualche anno gli alieni, almeno nel Comasco, si sono fatti molto più discreti: si limitano a lasciare strane tracce nei campi nottetempo. Come gli enormi cerchi che comparvero a maggio del 2006 in un campo d’orzo di Mozzate, o le curve e le linee spezzate che appena dieci giorni fa hanno decorato una distesa di granoturco in località Navedano, frazione di Senna Comasco. Sono solo alcune delle 385 segnalazioni raccolte in terra lariana dagli esperti del Cisu (Centro italiano studi ufologici), tra i quali i comaschi Corrado Guarisco (fotografo, nella vita di tutti i giorni) e Maurizio Verga (imprenditore, nella foto tonda). A quest’ultimo si deve anche la creazione di «wikiufo» (http://it.wikiufo.org), la prima enciclopedia online dedicata agli "oggetti volanti non identificati". Che da un po’ di tempo, nota lo stesso Verga, non volano più: «È finita l’epoca dei dischi volanti e degli incontri ravvicinati del terzo tipo - sottolinea -. Evidentemente è cambiato l’immaginario collettivo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA