Il ministro in città: «Alt alla moschea»
I silenzi di Maroni scaldano la Lega

Nessuna "offerta alternativa" al centro di via Pino
E il titolare dell’Interno fa da sponsor alle Province

«Le Province non vanno abolite. Anzi, i loro poteri, i ruoli e le loro risorse vanno rafforzate. Casomai, bisogna mettere mano agli enti locali intermedi, come le comunità montane».
Questo il primo commento del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al termine dell’incontro che ha avuto ieri mattina a Villa Saportiti con i presidenti di tutte le Province lombarde sul tema principale del federalismo fiscale. Tra gli obiettivi delle amministrazioni provinciali, secondo il numero due della Lega, ce n’è uno di particolare importanza: la sicurezza. «In questo campo - ha aggiunto - sono convinto che le Province di Como e Varese possano fare scuola. Ma anche il ruolo dei sindaci è determinante e per questo motivo abbiamo previsto 100 milioni di euro da destinare agli enti locali affinché possano esercitare maggiori poteri in materia di sicurezza urbana».
Un commento che ha trovato la piena soddisfazione del presidente della Provincia di Como, Leonardo Carioni, padrone di casa all’evento di ieri: «I patti per la sicurezza che insieme al prefetto, abbiamo sottoscritto per esempio con Como ed Erba, rappresentano uno sforzo e un’azione concreta che sono stati riconosciuti e apprezzati dal Governo». Quanto al centro culturale islamico di via Pino, chiuso due anni e mezzo fa tra mille polemiche e con una dura presa di posizione della stessa Lega, Bobo Maroni preferisce non commentare. Troppo preso, forse, con il caso della moschea milanese di viale Jenner. Ci ha pensato un sintetico Carioni: «Siamo fermamente contrari al centro islamico e alla moschea».

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