Il Mose, le paratie e Lucini
Altri 600mila euro bruciati in 2 anni

È la spesa in incarichi e nuovi studi da giugno 2012

Ai cinque consulenti compensi per 215mila euro

Gisella Roncoroni

Como

In due anni, dall’insediamento di Mario Lucini sulla poltrona più importante di Palazzo Cernezzi, in incarichi, nuovi progetti e analisi sono stati spesi più di 600mila euro.

Una parte consistente, pari a 215mila euro, è servita per cinque consulenti che hanno redatto il nuovo progetto. Nel dettaglio si tratta di Angelo Dal Sasso (compenso di 49.483 euro per progettazione «architettonica di carattere edile paesaggistica e agronomica), Fabio Brunamonte (31.110 euro per la «progettazione geotecnica, geologica e idrogeologica»), Valerio Anselmo (37.381 euro per «progettazione idraulica e fognaria»), Antonio Capsoni (49.483 euro per «progettazione strutturale e sismica») e Lorenzo Noè (48.214 euro per «progettazione architettonica di carattere edile e negli interventi di arredo urbano ed illuminazione»).

Per quanto riguarda gli incarichi commissionati all’Università dell’Insubria (14.520 euro) e al Politecnico (18.150 euro a cui ne vanno aggiunti 7.260 per un’analisi sulle vasche) il conto è di poco meno di 40mila euro.

Indagini geognostiche, geotecniche, topografiche, radar sono costate all’amministrazione comunale 261mila euro. Settantacinquemila solo per indagini geognostiche, 17mila per rilevazioni topografiche, 36,300 per l’utilizzo dei radar satellitari, quasi 8mila per il jet grouting, 18.300 per la progettazione del telecontrollo. Solo per fare alcuni esempi.

Nell’ottobre del 2012 sono stati liquidati tre componenti della commissione per l’accordo bonario raggiunto tra il Comune e l’impresa Sacaim, che si era aggiudicata l’appalto nel 2006 e che aveva chiesto risarcimenti per più di 7 milioni di euro (dovuti a modifiche, materiali e fermo cantiere fino al 2012) per poi chiudere a 2.9 milioni di euro. Nel dettaglio l’importo complessivo è di 93.714 euro.

Non solo. Appena una manciata di giorni fa il Comune ha staccato un assegno da mezzo milione di euro destinato a Sacaim, l’azienda che si è aggiudicata i lavori per il lungolago. Nel dettaglio si tratta di quello che in termine tecnico si chiama ottavo stato di avanzamento lavori, che va a coprire l’ultima tranche di quanto realizzato sul cantiere del lungolago fino al 18 dicembre 2012.

La decisione è contenuta in una determina firmata dal direttore lavori Pietro Gilardoni che «ritiene opportuno procedere al pagamento all’impresa di quanto eseguito fino al 18 dicembre 2012». Una procedura tecnica e burocratica, poiché l’impresa ancora non aveva incassato il corrispettivo per il lavoro svolto.

Fino alla sospensione totale dei lavori, stabilita dall’amministrazione Lucini il 19 dicembre del 2012 erano già stati versati all’impresa 7 stati di avanzamento dei lavori (l’ultimo arrivava fino al 21 gennaio 2011) per un importo complessivo pari a 7,4 milioni di euro. Questo vuol dire che Sacaim ha finora incassato 8 milioni di euro.

I soldi in ballo, però sono ancora molti. E con il passare degli anni il conto del cantiere è diventato astronomico. Dai quasi 12 milioni previsti nel 2006, quando Sacaim si aggiudicò la gara d’appalto, l’ultimo quadro economico aggiornato dal direttore lavori nello scorso mese di dicembre arriva a più di 31 milioni di euro. Nella somma sono compresi anche i 2.9 milioni dell’accordo bonario. Resta da capire quando ripartirà effettivamente il cantiere e come Sacaim deciderà di comportarsi sul fermo lavori, nonostante ci fosse una perizia approvata già nel 2012, imposto dall’amministrazione comunale. Il conto, sottoforma delle cosiddette “riserve”, potrebbe essere davvero molto salato.

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