Il museo delle api lascia Bregnano
per riaprire a Finale Ligure

E' stato aperto nel 1950 da Agelo Cappelletti,
ora al suo posto sorgeranno nuove abitazioni

BREGNANO - Abitazioni al posto del “museo delle api”. I circa duemila reperti sono finiti a Finale Ligure: i proprietari, la famiglia di Angelo Cappelletti, hanno deciso di donarli all’abbazia benedettina di Finalpia (con annesso uno storico apiario). Aperto nel 1950, con una raccolta di oltre duemila oggetti dedicati alle api e all'apicultura, il museo ha chiuso i battenti almeno per quanto riguarda il Comasco.
Il sito internet non è stato ancora aggiornato in questo senso, ma alla luce dell’ormai certa chiusura del museo (confermata anche da un cartello sul cancello d’ingresso) il primo cittadino conferma che intende intraprendere «tutte le iniziative possibili perché il museo rimanga a Bregnano e sia collocato in un ambito pubblico che consenta la ripresa delle visite e la conoscenza di questa importante realtà».
Una convinzione che va di pari passo con la disponibilità di realizzare un edificio o a reperirlo in collaborazione con il consorzio del Lura o con privati. Il sindaco ha voluto informare della questione anche enti sovra comunali quali la Soprintendenza per i beni architettonici, la Provincia e la Regione, il parco del Lura e pure ad enti come l’istituto nazionale di storia dell’apicoltura, la federazione apicoltori italiani e l’associazione produttori apistici delle provincie di Como e Lecco.
«Abbiamo chiesto la collaborazione di questi enti perché il museo non venga smantellato - conclude Dubini - Abbiamo chiesto che ciascuno, ognuno per quanto di competenza, fornisca suggerimenti o adotti iniziative che possano aiutare quest’amministrazione nella conservazione della raccolta e nella messa a disposizione della collettività».
La Provincia ha espresso solidarietà e l’intenzione a collaborare. Di fatto però il museo è stato trasferito.
<+G_FIRMA>Laura Omodei

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