Il ponte demolito da un’azienda sondriese

La Edil taglio cemento è stata chiamata venerdì dall’Anas per sezionare il cavalcavia crollato nel Lecchese. «Ci sono volute due giornate di lavoro intenso, in un contesto impegnativo». ll materiale era «un po’ ammalorato»

Si viaggia di nuovo sulla statale 36. Senza interruzioni, da Milano a Novate Mezzola. Lunedì sera, a tre giorni dalla tragedia del cavalcavia crollato all’altezza di Annone, la strada dello Spluga è stata riaperta al traffico in entrambe le direzioni. Oggi i turisti che torneranno in città dopo quattro giorni di relax in montagna non saranno costretti ad affrontare deviazioni causate dall’interruzione all’altezza del ponte franato quattro giorni fa.

Un ritardo di alcune decine di minuti, che si somma alle tante altre difficoltà della 36, è stato inevitabile da sabato mattina a ieri sera. Ma l’aspetto più significativo, per quanto riguarda la viabilità, era la riapertura in vista del martedì del rientro. I tempi fissati sono stati rispettati e questa, in mezzo a tanti interrogativi ben poco incoraggianti, è una notizia positiva. Ora sulla 36 restano le questioni dei limiti e il cantiere di Novate Mezzola che avrebbe dovuto essere chiuso fra pochi giorni, ma resterà operativo per un altro mese e mezzo. Ma questa è tutta un’altra storia.

Tornando ad Annone, i lavori, considerata la difficoltà oggettiva della situazione, sono stati rapidi. È stata impegnata, con un ruolo di primissimo piano, anche un’azienda sondriese, la Edil taglio cemento. Venerdì pomeriggio le squadre dell’impresa, attiva nel settore delle demolizioni edili da quasi trent’anni, si trovavano sulle strade della Lombardia per rientrare in Valtellina dopo una settimana di lavoro in altre province.

I titolari - allertati da Anas - hanno coordinato l’arrivo sul posto, supportato dalle forze dell’ordine con tanto di lampeggianti sui furgoni, del maggior numero possibile di dipendenti, in modo da affrontare il lavoro con rapidità ed efficacia. Dopo il primo sopralluogo della serata di venerdì, sabato e domenica gli uomini della società dei fratelli Azzalini, nota in tutto il Paese per le proprie competenze tecniche di alto livello, hanno effettuato un intervento rapido ed efficace per liberare la sede stradale. «Ci sono volute due giornate di lavoro intenso, in un contesto impegnativo: ringraziamo tutto il personale operativo», è il commento di Guido Azzalini al termine delle operazioni, compiute in maniera molto accurata in modo tale che gli inquirenti possano disporre di sezioni utili di materiale da analizzare per le indagini. Un cemento «un po’ ammalorato - ha poi spiegato Azzalini alle telecamere di Teleunica - specialmente sugli appoggi».

Intanto le immagini della statale 36 sono stabilmente ai primi posti nella classifica di Youtube. Ieri erano al secondo (addirittura davanti alle immagini del terremoto che ha colpito l’Italia centrale) e al quarto con un totale di oltre 600mila visite. Considerata l’importanza della viabilità nella promozione turistica della Valtellina – noi tutti ricordiamo gli sforzi messi in campo per promuovere una valle “a un’ora da Milano” - sono evidenti i risvolti negativi determinati da questa vicenda. Non soltanto in Italia, ma anche all’estero, visto che il web e più in particolare i social network non hanno confini.

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