Il trapianto del rene per Giuseppe
A Pasqua risveglio dopo tanta tensione

MoltenoIl giovane disabile è stato sottoposto a un lungo intervento, tecnicamente riuscito. La mamma ringrazia tutti: «Se ce la farà è grazie a chi ha dato voce alla nostra battaglia»

«Un grazie a chi ha operato mio figlio e a tutti, infermieri e medici, che lo stanno trattando benissimo: l’ospedale “Niguarda” e il “Manzoni” di Lecco mi stanno facendo ricredere, riscattando la spaventosa esperienza vissuta 15 anni fa: esiste la malasanità, ma c’è anche la sanità: quella buona».

Natalina di Blasi racconta il lieto fine della storia del figlio disabile Giuseppe Nocella sottoposto sabato al trapianto di rene per il quale la madre aveva intrapreso una strenua battaglia.

Infatti, la malattia psichiatrica grave è tra le cause d’esclusione, per la disciplina dei trapianti, inoltre il trapianto di rene si effettua normalmente dopo la dialisi, che il giovane però non poteva sopportare.

Il 24enne era ricoverato da qualche settimana in Nefrologia a Lecco quando venerdì si è reso disponibile l’organo per il trapianto. «Non posso neanche descrivere la gioia», dice la mamma « A me e all’educatore è stato permesso di stare con lui mentre veniva preparato. Posso solo dire che mi è sembrato di rivivere l’incubo di quindici anni fa»: Giuseppe Nocella ha riportato le lesioni cerebrali durante un intervento chirurgico, a 8 anni d’età, nell’ospedale di Palermo.

A Milano, sabato, l’intervento iniziato attorno alle 18.30 è terminato tre ore dopo: «Una dottoressa – riprende la madre – ci ha comunicato che era tecnicamente riuscito; Giuseppe è stato portato in Rianimazione. Noi genitori non siamo tornati a casa, limitandoci a qualche ora di riposo nelle salette d’attesa».

Nel pomeriggio di Pasqua Giuseppe è stato risvegliato e liberato dai respiratori. «Se ce la farà – dice la mamma - è grazie a chi ha dato voce alla nostra battaglia».

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