Imporre un tetto al costo del gas? Difficile prima dell’inverno. Le bollette intanto cambiano: diteci come ( sondaggio )

Caro energia Se ne sta discutendo ai tavoli europei: l’ipotesi è quella di applicare un prezzo massimo per il gas, ma i Paesi hanno posizioni diverse e l’accordo non è ancora stato raggiunto. Intanto si registra una discesa dei prezzi, che potrebbe riflettersi momentaneamente sulle bollette

Se n’è parlato a lungo nelle ultime settimane e di nuovo durante la seduta del Consiglio europeo di ieri, ma l’Unione Europea ancora non è riuscita a raggiungere un accordo sul tanto discusso “price cap”, ovvero il tetto massimo imponibile sul prezzo del gas. Si tratta di un limite che verrebbe imposto all’aumento del costo dell’energia importata dall’estero e che avrebbe la funzione di arrestare gli effetti della crisi. La misura discussa in Unione Europea, se approvata, riguarderebbe tutto il gas importato nell’UE e non più solo quello proveniente dalla Russia (questa la prima ipotesi messa in campo, che però aveva suscitato la critica di diversi paesi, timorosi di eventuali ritorsioni da parte di Putin).

Il percorso per l’approvazione del “price cap” per il gas infatti ha incontrato diversi ostacoli tecnici, soprattutto a causa delle posizioni discordanti all’interno del Consiglio europeo. I Paesi europei in questo momento sono divisi in due grandi schieramenti: da una parte quelli, come l’Italia (e si tratta della maggioranza delle nazioni europee), che accoglierebbero ben volentieri questo meccanismo di correzione dei prezzi il prima possibile, altri invece che preferirebbero prima delineare al meglio il pacchetto e chiudere un accordo nel corso del prossimo Consiglio - previsto per il 24 novembre -prima di procedere, assicurandosi che si tratti dello strumento corretto per affrontare la crisi energetica.

Ma anche qualora si decidesse effettivamente di procedere all’applicazione di un “price cap” al prezzo del gas nel corso della seduta di fine novembre, questo tetto non entrerebbe in vigore immediatamente, anzi l’inverno rischierebbe di rimanere scoperto. Alla discussione tenutasi sul tema in Consiglio europeo nella giornata di ieri ha assistito a nome dell’Italia Gilberto Pichetto, nuovo ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, insieme a Roberto Cingolani, che ha rivestito il medesimo ruolo prima di lui.

Intanto però il prezzo del gas sta scendendo rispetto ai picchi raggiunti negli scorsi mesi. Infatti, lunedì 24 ottobre si è tornati al livello dello scorso giugno, quando ancora la Russia non aveva effettuato i grandi tagli ai rifornimenti europei che abbiamo imparato a conoscere durante l’estate. Questa discesa potrebbe essere legata alle temperature miti di cui abbiamo goduto durante la stagione autunnale, così come ai consumi più lievi dovuti a un virtuoso comportamento dei cittadini dell’UE. C’è quindi buona speranza che le bollette nei prossimi mesi presentino rincari proporzionalmente più bassi rispetto a quelle dell’estate, anche se gli equilibri internazionali sono sempre più a rischio e il trend di miglioramento potrebbe non durare a lungo.

La notizia della discesa del prezzo del gas inoltre è foriera di qualche preoccupazione tra chi sta lavorando ai tavoli europei per l’applicazione del “price cap”: infatti il timore è che questa diminuzione faccia percepire come meno urgente il meccanismo proposto, che si potrebbe invece rivelare essenziale in caso di ulteriori rincari nei mesi freddi che ci attendono.

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