In quaranta al Bolettone
Salita in nome della pace

Si sono ritrovati in una quarantina, mercoledì sera per salire sino alla cima del monte Bolettone. A riunirli, oltre alla passione per la montagna, ed in particolare la corsa, anche lo scopo della serata, organizzata dal gruppo Noi amanti del Bolettone.

«Volevamo pregare per la pace e ricordare Hervé Gourdel, la guida alpina di 55 anni decapitato nei giorni scorsi in Algeria dagli estremisti islamici - spiega l’arosiano Angelo Caslini, uno dei “soci fondatori” del gruppo assieme a Sergio Bernasconi, Sabina Bacinelli, Angelo Pollini e Roberto Masciadri - Volevamo una serata diversa dal solito, da quelle che organizziamo anche più di una volta alla settimana».

E la risposta è stata molto positiva. «La soddisfazione più grande è stata quella che hanno aderito non solo gli “anziani” ma anche diversi giovani - prosegue Caslini - Il segno che quando si parla di pace, tutti sono d’accordo».

Partenza alle 20 dal parcheggio dell’U2 ad Albavilla, per inerpicarsi, ognuno con il proprio passo, sino alla croce posta sulla cima. A fermarli nemmeno le prime temperature “frizzanti” e la foschia che è andata sempre più infittendosi, mano a mano che si saliva in alto. Sotto la croce, dopo qualche attimo per “riprendere il fiato” (in particolare gli atleti meno rodati), i partecipanti si sono raccolti ed hanno osservato un minuto di silenzio. Per la foto ricordo (è un classico di tutte le salite al Bolettone) è spuntata pure una bandiera che ricordava il “summit per la pace”.

E poi. «Una serata che si rispetti non poteva finire senza uno spazio per far festa - conclude Caslini -. Sono spuntati dei panini e delle bibite - qualcuno per venire con noi non aveva nemmeno cenato - ed anche un po’ di allegria». Quella sana allegria che non manca mai quando c’è di mezzo la montagna e la fatica. Alle 23.30 il gruppo ha iniziato la discesa, per ritornare al “campo base”. Alla realtà di tutti i giorni, immaginando già la prossima “scalata” al Bolettone.

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