In un anno sessantamila posti di lavoro

Il tempi di Internet e occupazioni interinali, il vecchio collocamento viaggia sempre a pieno ritmo

Fare un viaggio al Centro per l’impiego della Provincia di Como, è un po’ come percorrere le vie della città. Vie che brulicano soprattutto di italiani ma in cui spesso si incontrano anche immigrati (sia pure in misura minore rispetto ad altre città del Belpaese) impegnati negli impieghi più disparati: visibili, come esercizi commerciali e bar, o meno visibili come, per esempio, gli addetti alle pulizie degli alberghi. La fotografia scattata dal report annuale dell’Amministrazione provinciale sul Centro per l’impiego, sottolinea infatti come gli Italiani disoccupati passati in uno dei loro cinque uffici, sparsi sul territorio, siano ben il  78.8% seguiti a ruota da marocchini e rumeni (3%) e turchi (1.5). Il dato che balza subito agli occhi è il netto miglioramento della capacità di collocamento del Centro per l’impiego rispetto all’anno precedente, con una crescita del numero di avviati al lavoro nell’ultimo anno (il numero degli "avviati" è diverso da quello degli "avviamenti" poichè, in uno stesso arco di tempo, un solo lavoratore può essere soggetto a più avviamenti): 59.690 contro 41.424 del 2006. «È un dato rassicurante e in controtendenza rispetto all’andamento italiano ma anche lombardo. Infatti, la Provincia di Milano, in proporzione, ha avuto un numero di avviati minore», spiega l’assessore provinciale al Lavoro Alessandro Fermi. Tra gli interventi che hanno portato a questi positivi risultati, secondo l’assessore, oltre a questionari semestrali sull’utenza utili per capire il gradimento del servizio, c’è soprattutto il progetto «dote per il lavoro», un insieme di risorse formative e di assistenza messe a disposizione del disoccupato e allo stesso tempo un sistema di premi che incentiva l’azienda ad assumere il lavoratore alla fine di questo percorso formativo. «A quattro mesi dalla partenza di questo progetto, abbiamo avviato 64 assunzioni e 116 piani personalizzati» dichiara Fermi.

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