Incredibile: luce tagliata
e loro rischiano di morire

Prima la bolletta non è pagata, poi c'è un guasto e la corrente se ne va: ma nella casa di Lurate Caccivio vivono due persone bisognose di assistenza medica

LURATE CACCIVIO - Una notte insonne per non morire. Con la sveglia sul telefonino che suona ogni ora. Su dal letto. Al freddo. Occhi aperti. Seduta sulla poltrona. Respira. Non dormire. Un quarto d’ora a combattere il sonno per non andare in apnea, per non morire.
Una notte senza corrente elettrica può voler dire anche questo se l’elettricità viene levata in casa di persone malate come Daniela Rinaldi, 51 anni, un infarto che le ha cambiato la vita, a partire dalle notti in cui deve aggrapparsi a una macchina per non morire.
Il marito, 60 anni, ha avuto un’emorragia cerebrale. Lei ha dovuto lasciare «il lavoro più bello del mondo, accudire gli anziani». «Dopo l’infarto mi hanno detto che non potevo più farlo, perché è uno sforzo, tirarli su e giù. Poi in agosto, che è il nostro mese sfortunato, mio marito ha avuto un’emorragia cerebrale. Ora devo curarlo tutto il giorno, non può essere lasciato solo. Io ho l’invalidità al 70 per cento, neanche al 74, che almeno mi avrebbero dato l’accompagnamento. Mio marito sta aspettando una risposta. In comune sono stati gentilissimi, ma più di così non possono fare». Morale: la vita in casa di Daniela e del marito non è facile. E pagare una bolletta dell’elettricità è più difficile che nelle altre case. Lei ha anche messo invendita la casa, «poi da qualche parte andremo, in affitto, non lo so, ma così i soldi non ci sono». E ora neppure la corrente.
«D’accordo l’ho pagata in ritardo ma il giorno stesso in cui ho mandato il fax per certificare il saldo, mi hanno staccato la luce». La casa è piombata nel freddo che, con il tempo di questi giorni, vuol dire gelo. Lunedì sera Daniela era disperata, ha telefonato ai pompieri che hanno chiamato il 118. «Gli operatori della centrale sono rimasti al telefono con i tecnici dell’Enel fino a tarda notte, ma il problema non è stato risolto. Perciò abbiamo dovuto dormire al freddo. E io ho puntato il telefonino ogni ora perché senza elettricità il macchinario dal quale dipendo io, il Cap, se ho apnee troppo lunghe rischio di morire».
Nella serata di martedì, grazie alla nostra segnalazione e all'intervento di un tecnico Enel il problema era stato risolto: al mancato pagamento della bolletta - poi effettuato - aveva fatto seguito il guasto del contatore. Tutto risolto: la luce è tornata, il riscaldamento pure, e forse anche un po' di serenità.

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