La denuncia: «Il bus è difettoso
«Toglietelo dalle nostre strade»

I genitori della bambina caduta a Pellio: «Le porte non si dovevano aprire». E la Cgil conferma: «È proprio il modello ad avere quel difetto».

«Quella porta difettosa, con l’autobus in corsa, non si doveva aprire».

A sostenerlo è la mamma della bambina precipitata sulla provinciale 13, che difende le dichiarazioni, suffragata dalla testimonianza dei bambini a bordo, che sua figlia era regolarmente seduta . «Quello che è accaduto a mia figlia - prosegue la signora Gigliola - non deve più accadere. Sono mezzi che vanno tolti dalla circolazione. Lo dico io, ma anche gli autisti lo sostengono. Sono ritornata sul luogo dove è successo l’incidente. La bambina è rotolata tra il muro e la strada . È viva solo per miracolo. Lo spavento non le è passato. Di notte piange in continuazione. Riposa solo grazie ai tranquillanti. Ha ripreso ad andare a scuola con l’ausilio delle stampelle, accompagnata da noi in auto. Nei prossimi giorni sarà sottoposta ad una risonanza magnetica perchè accusa dolori alla schiena. Speriamo niente di grave. Nella caduta ha riportato la distorsione di una mano, di un piede e la frattura di un dito. Se l’autista si fosse fermato subito – conclude - mia figlia non sarebbe caduta, nonostante l’apertura improvvisa della porta». La prognosi dei medici, subito dopo il ricovero di sabato scorso, è stata di dieci giorni salvo complicazione.

Sulla vicenda i genitori hanno aperto una vertenza legale e presentato una denuncia alla caserma dei Carabinieri di Lanzo.

Parla di difetto alle portiere anche il sindacalista della Cgil Trasporti e rappresentante della RSU Patrizio Chiappa. «Quel tipo di autobus, presenta quel difetto - conferma Chiappa- . Si tratta di un mezzo da noi chiamato “Cacciamani”, di piccole dimensioni rispetto agli altri autobus di linea, che sovente presenta quel tipo di inconveniente. Non voglio entrare nel merito dell’accaduto. L’autista è un dipendente sicuramente professionale e ha fatto quello che ha potuto . Le porte con l’autobus in movimento non si devono aprire in nessun caso se non per un fatto doloso. Ossia ci deve essere una mano che rompe i sigilli e sblocca le ante» .

Il sindacalista punta l’indice sulla manutenzione dell’intera flotta. Si punta maggiormente alla manutenzione ordinaria del motore e ai freni - precisa Chiappa - trascurando tutto il resto. All’interno dei mezzi è un rumore unico. Oggi operano in officina solo 14 meccanici che controllano 300 mezzi. Con la vecchia azienda i meccanici erano 46 con 200 autobus . Fatti del genere con la vecchia azienda non sono mai accaduti » A scendere in campo in questi giorni sono i genitori della Valle d’Intelvi che hanno firmato una petizione con la quale chiedono maggior sicurezza e l’aumento delle corse scolastiche per contenere il fenomeno del sovraccarico e la soppressione delle corse. In prima linea anche i sindaci e il consigliere regionale Francesco Dotti che hanno chiesto un incontro urgente con l’assessore ai trasporti della Regione Tenno , i vertici dell’amministrazione Provinciale e Asf.

«L’incidente che ha coinvolto la ragazzina caduta dal bus a Pellio Intelvi nei giorni scorsi è un fatto grave che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche. Ancor più grave è che ad oggi non è stata fatta ancora chiarezza sulle cause ma al contrario sono state fornite versioni diametralmente opposte. L’incidente ha messo in luce un problema che, sempre a mezzo stampa, gli autisti della società hanno provveduto a denunciare legato ai mezzi non adeguati dell’azienda”. Lo dichiara il consigliere regionale del PD Luca Gaffuri che interviene sull’analisi della qualità del servizio offerto da ASF. «Il servizio di trasporto pubblico deve sempre svolgersi in condizioni di assoluta sicurezza. – continua Gaffuri. - Se veramente ci sono dei problemi ASF deve comunicarli. Auspico che al più presto venga fatta effettivamente chiarezza sullo stato del servizio di trasporto pubblico nel comasco, dal canto nostro proporremo il problema all’attenzione dell’assessore alla Mobilità Del Tenno. Questa incertezza si inserisce in una fase transitoria nella quale non sono state ancora attivate le nuove e più funzionali modalità di governo del trasporto pubblico locale così come prevede la legge regionale di riforma approvata più di un anno fa e da allora ferma al palo».

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