La mamma della sub
«Ora importa solo trovarla»

L’angosciante attesa della madre Daniela e degli altri familiari: «Era una sub molto esperta»

I vigili del fuoco hanno scandagliato il fondo con un robot, ma le ricerche sono ancora state vane

«Quello che importa ora è trovare Paola». Daniela Moralli, la madre della sub scomparsa nel lago, sta vivendo un’attesa snervante e angosciante. Si volta, guarda ancora il lago. Sua figlia, Paola Nardini, 35 anni, è scomparsa da più di due giorni in quella tragica immersione appena fuori dalla darsena di Villa Geno.

Dallo sguardo della donna si legge tutta la disperazione per una disgrazia difficile da comprendere. Quasi impossibile da spiegare. Cosa sia successo esattamente a vari metri di profondità, non è ancora del tutto chiaro.

E mamma Daniela non riesce proprio a farsene una ragione: «Era una ragazza bravissima - dice commossa - Era molto esperta. Fare le immersioni era la sua grande passione. Ci teneva tantissimo. Aveva fatto moltissime immersioni e aveva partecipato a numerosi corsi per la sicurezza. Forse ne aveva fatti più lei di tanti istruttori delle varie associazioni di sub».

Anche il padre di Paola ha gli occhi gonfi. La speranza è affidata al robot dei sommozzatori, utilizzato per tutta la giornata di ieri. Ma ancora senza risultati. D’altronde la visibilità nel lago di Como è ridotta ai minimi termini e bisognerà controllare centimetro per centimetro per trovare Paola.

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