La provocazione del provveditore:
«Droga libera»

Scaglione dopo il caso del Gallio: meno spaccio e consumi se la gestisce lo Stato

«La droga è un grossissimo problema che direttamente, o indirettamente, tocca tutti. Andrebbe fatto qualcosa in più di mandare la polizia fuori dalle scuole, cosa che comunque può aiutare. Bisogna mettere da parte pregiudizi e ipocrisie...». È il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale che parla. E anche se è vero che da tempo ha abituato i comaschi a interventi senza peli sulla lingua - l’ultimo a favore delle "classi-ponte" per gli alunni stranieri -  qualcuno rimarrà quanto meno stupito per il fatto che, in tema di droghe, proponga la «liberalizzazione», sebbene «attuata con molta prudenza, con molti paletti».
A dare il "la" al ragionamento di Benedetto Scaglione è la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocata venerdì scorso dal prefetto Sante Frantellizzi che ha voluto affrontare l’emergenza droga e che, dopo il caso dei due baby spacciatori del collegio Gallio, ha chiamato al tavolo anche l’Ufficio scolastico provinciale. Il comunicato redatto dalla prefettura dopo il vertice si conclude con un appello alle famiglie, affinché «si riapproprino pienamente del proprio ruolo educativo nei confronti dei giovani».

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