La Resistenza non va più di moda
Dongo cambia nome al museo

Ma l’associazione che cura l’esposizione protesta: «La storia non si può cambiare»

Il Comune vuole cambiar nome al Museo della Resistenza e a Dongo, inevitabilmente, c’è chi storce il naso.

Lo scorso anno, grazie a cospicui finanziamenti assegnati per la realizzazione di un percorso tra i luoghi della guerra, il Comune di Dongo ha avviato un intervento di ampliamento e ristrutturazione della struttura e l’orientamento dell’Amministrazione, a lavori ormai ultimati, è di scegliere come nuova denominazione “Museo della fine della guerra”, con “La Resistenza sul lago di Como e l’arresto di Mussolini” come sottotitolo. «Non siamo d’accordo con questa scelta - interviene Pierfranco Mastalli, portavoce dell’associazione Museo della Resistenza comasca, che svolge attività culturale e di promozione del Museo stesso - . Non è una questione di bandiera, ma semplicemente storica».

Il sindaco del paese, Mauro Robba, anticipa subito che la scelta non è affatto legata a questioni di bandiera politica: «Il nome si rifà esclusivamente a un’opportunità di marketing. Ci siamo rivolti a degli esperti e il suggerimento è stato di non mantenere la denominazione “museo della Resistenza”, fin troppo diffusa e inflazionata».

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