L’acqua del lago si colora di verde
Ma è solo la fioritura delle alghe

Il fenomeno è più evidente all’interno dei porticcioli e fa pensare all’inquinamento. Non ci sono pericoli per la salute però si consiglia di fare la doccia subito dopo il bagno

Acqua verdastra, con striature più scure tali da lasciar supporre la presenza di una sostanza oleosa. Appariva così, l’altro giorno, la superficie lacustre all’interno del molo di Menaggio. I turisti, in particolare, si soffermavano ad osservare dal marciapiede quella strana colorazione un po’ sinistra, ponendosi qualche dubbio sulle effettive condizioni di salute del lago.

Ma proprio il sindaco, Michele Spaggiari, nel suo spostamento per lavoro verso la Tremezzina aveva notato effetti simili anche tra Tremezzo e Lenno. Anche in Alto Lario, in particolare a Dongo, è stata segnalata un simile fenomeno.

«Si tratta di fioritura di alghe, non certo nuova nel periodo estivo – interviene lo stesso Spaggiari – . Ho notato la stessa colorazione dell’acqua in Tremezzina, che in seguito si è diradata».

In linea di massima gli esperti hanno sottolineato, in più occasioni, che il proliferare di alghe non ha effetti nocivi sulla salute umana; l’Asl (ora Ats), tuttavia, suggerisce di prestare attenzione allo stato dell’acqua.

La fioritura delle alghe rilascerebbe infatti un batterio, il “Microcystis aeruginosa”, che con le correnti tende a formare addensamenti superficiali; negli anni scorsi, in determinati casi, i campionamenti avevano rilevato anche la presenza di cianobatteri, in passato denominati alghe azzurre, che risultano potenzialmente tossici in concentrazioni superiori ai limiti. Gli effetti collaterali potrebbero consistere in irritazione delle vie respiratorie e degli occhi, tosse, dissenteria o addirittura danni epatici.

È bene, pertanto, evitare di ingerire acqua e, una volta usciti dal lago, è consigliabile farsi una doccia e sostituire il costume. Lo scorso anno, a fine agosto, si era registrata una notevole fioritura nel Centro e Basso Lario, ma le analisi svolte dall’ Ats dell’Insubria avevano dato esito conforme, consentendo insomma la libera balneazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA