L’acqua di Tartavalle cambia sponda
«A Menaggio tornerà grande»

Gli obiettivi della cordata di imprenditori che ha rilevato lo stabilimento in Valsassina

L’acqua alcalina di Tartavalle torna d’attualità dopo l’acquisto dello stabilimento, andato all’asta in seguito fallimento, da parte di una società di cui, oltre all’imprenditore olandese Lodewijk Bianchi, titolare di una catena di supermercati, fa parte anche Rosalina Rodriguez, moglie dell’avvocato porlezzino Daniele Casarini con studio a Menaggio. Negli anni ’70 a ’80 l’acqua di Tartavalle, all’imbocco della Valsassina, era rinomatissima a Milano, sia in tavola, sia (quella più ricca di ferro) per uso medico. La nuova proprietà ha tutte le intenzioni di far ripartire l’attività al più presto e la clientela sarà suddivisa anche fra Centro Lario occidentale e Nord Europa. Bianchi porterà l’acqua lariana nei suoi supermercati e in altri di Olanda e Stati limitrofi, ma anche fra Menaggio e la Tremezzina c’è già richiesta: «Riforniremo alcuni rinomati alberghi del Centro Lario – assicura Casarini – L’acqua oligominerale di Tartavalle, tra l’altro, verrà da noi imbottigliata esclusivamente in vetro per una questione di massimo rispetto dell’ambiente». Ma la novità sarà rappresentata dall’acqua medicale ferrosa: «Occorre sottolineare che, per mineralizzarsi nella cavità del terreno, impiega oltre quarant’anni, un tempo nemmeno paragonabile a quello delle normali acque, che si mineralizzano nel giro di non più di quindici anni – puntualizza ancora Casarini – La sua concentrazione di ferro è tale che occorre la ricetta medica per assumerla. E anche da questo punto di vista abbiamo già avuto parecchio riscontro in termini di richieste e interesse».

(Gianpiero Riva)

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