«Lago pulito? Si può fare
ma solo nel giro di 15 anni»

L’analisi del professor Roberto Cenci, ricercatore ed esperto ambientale

«Per risanare il lago di Varese bisogna puntare su interventi semplici e naturali».

Ne è convinto il professor Roberto Cenci, ricercatore ed esperto ambientale.

Come ogni estate arriva puntuale il dibattito e le relative polemiche sullo stato di inquinamento del lago che impedisce la balneazione ai cittadini e ai turisti.

«Il lago sta male da 50 anni - sottolinea Cenci - ma non è mai stato fatto niente di serio per trovare un rimedio vuoi perché sono mancate la volontà, le condizioni politiche o i soldi per farlo».

L’esperto ambientale studia da anni le caratteristiche del lago e del territorio circostante e invita a percorrere soluzioni semplici e tutto sommato poco costose.

«La prima cosa da fare però è analizzare molto seriamente lo stato del lago perché se non si conosce la malattia non si può nemmeno trovare una cura efficace» premette Cenci.

Il problema più grave di cui soffrono le acque del lago di Varese si chiama eutrofizzazione, dovuta a un valore elevato di fosforo presente nella colonna d’acqua e nei sedimenti.

«Fosforo - spiega l’esperto - che arriva al lago da scarichi illegali di origine domestica e industriale; l’anello che circonda il lago in momenti di piovosità importante tracima e così ciò che è contenuto nelle fogne finisce nelle acque insieme al fosforo. È una vera sofferenza vedere quando l’ambiente viene maltrattato e non ci si affida ad esperti».

È su questi due fronti che bisogna agire secondo il ricercatore.

«Bisogna individuare ed eliminare gli scarichi abusivi e mettere mano all’anello per far sì che non entri la fognatura nel lago quando piove tanto» propone Cenci.

Un compito che in parte spetta ai Comuni che si affacciano sul bacino, come è anche responsabilità delle amministrazioni comunali rivierasche separare le acque nere da quelle chiare in tutti quei paesi che fanno defluire le acque nel lago.

«In questo modo - prosegue il ricercatore - diminuirebbero drasticamente gli apporti di fosforo, dando sollievo al lago; fatto questo, in circa 15 anni, il lago di Varese potrebbe ritornare bello e sano com’era prima».

Senza dover aspettare ancora così tanto tempo, l’esperto propone delle soluzione per accelerare il processo e per far sì che il lago torni a essere balneabile, per la gioia dei residenti e dei turisti.

«Bisogna formare nuovi sedimenti con materiale terrigeno e aumentare l’immissione di acqua pulita che va al lago, utilizzando ad esempio quella che esce dal depuratore presente a Gavirate».

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