Lago unito, ora Lecco batta un colpo

Annarita Polacchini, coordinatrice del tavolo per la competitività, dopo l’incontro con Maroni «Nel nostro documento anche un’apertura verso il territorio di Varese. La Brianza? Non lo escludiamo»

L’ipotesi di smembramento del lago si allontana e si riparte da Como e Lecco, guardando con attenzione a Varese e al Nord della Brianza.

Prende corpo, quindi, dopo il tavolo della competitività di lunedì a Lomazzo, presente Roberto Maroni, l’ipotesi di un maxi cantone con Lecco e Varese. Soddisfatta la coordinatrice Annarita Polacchini: «Abbiamo esposto la necessità di non dividere la provincia e considerare il lago come un’unica zona omogenea, cui si potrebbe aggiungere anche Varese. Il presidente si è dichiarato disponibile ad ascoltare il territorio».

Sulla riforma delle province, con l’obiettivo di formulare al Parlamento la proposta unitaria entro giugno, la Regione ha avviato la discussione istituendo i tavoli territoriali. A Como, l’appuntamento è per il 15 aprile alle 10. Per l’occasione, ci saranno i componenti del tavolo della competitività e ci sarà pure Maroni: «Manca un mese - aggiunge Polacchini - stiamo lavorando per arrivare all’appuntamento con materiale in più, oltre a quello ovviamente già prodotto, e far sì che la discussione sia proficua».

E, circa l’unione con altre zone: «Il primo passo è l’unità del lago. Già il documento del tavolo della competitività conteneva un’apertura verso Varese. Una parte di Brianza? Non lo escluderei, bisogna guardarsi attorno. Certo, è necessario prima confrontarsi con i potenziali partner». E, a questo proposito, per quanto riguarda Lecco: «Ora c’è un traguardo temporale, bisognerà parlarsi in maniera esplicita».

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