Lambrugo, cede lo sbarramento
Il Lambro un metro più basso

Lo diga naturale di Carpanea è quasi sparita. Presto i lavori del Parco

Cede la piccola diga nella l zona della Carpanea e in pochi giorni le acque del fiume Lambro si sono abbassate di oltre un metro. Stupore per gli amanti del fiume e per coloro che nella zona hanno fabbriche o abitazioni: pochi ricordano di avere visto un Lambro così basso. Sponde erose e parte del letto del fiume, solitamente percorso dalle acque, ora scoperto. Uno scenario strano, simile quasi a un periodo di siccità, ma che ovviamente non ha nulla a che fare col caldo, anche perché non è questa la stagione. Il fenomeno che ha stupito e anche un po’ preoccupato chi conosce la zona è relativo non all’abbassamento delle acque, che non si è assolutamente verificato. Acque che, non trovando più al resistenza della diga che ha ceduto, ora scorrono più veloci e all’interno di un solco molto più limitato. Un fenomeno che provoca l’affioramento di ampi tratti generalmente coperti dalle acque.

La zona in cui l’argine della piccola diga ha ceduto si trova al confine tra Nibionno, Lambrugo e Inverigo. Il Lambro proprio qui fa da spartiacque e confine tra la provincia di Como e quella di Lecco. La diga ceduta si trova a poche centinaia di metri dal ponte sul Lambro inserito nel tracciato della Como-Bergamo, ponte che fa da confine tra le due provincie. Il Lambro che scende da Erba, passando per Merone e Lambrugo, arriva nella zona verde e boschiva della Carpanea: si tratta di uno scorcio di paesaggio davvero incantevole a due passi dalla provinciale e dall’abitato di Nibionno. In quest’area c’è una diga in muratura, ricoperta nella parte sottostante da pietre e massi, che era stata realizzata proprio per livellare il flusso delle acque e mantenere costante e regolare il percorso del fiume che in quel tratto presenta un dislivello naturale: la diga con le pietre creava un effetto cascata, anche piacevole da vedere, che serviva però soprattutto per rallentare il flusso delle acque. Tempo fa la diga si è aperta: uno squarcio di poco meno di quattro metri, che ha accelerato il corso delle acque del Lambro. Ovviamente il fiume, col passare dei giorni, si è abbassato e ha eroso e lasciate scoperte parte delle sponde e del letto, che solitamente erano sempre sotto il livello dell’acqua. Una situazione che ha lasciato tutti sorpresi: il Parco regionale della Valle del Lambro è stato informato dell’accaduto e ha fatto le verifiche e i sopralluoghi necessari. L’ente parco, come precisano dagli uffici, non si occupa direttamente delle acque, ma della valle del fiume. Tuttavia proprio dall’ente fanno sapere che a breve verranno appaltati i lavori per il ripristino della diga: i tempi si sono allungati perché l’ente ha dovuto chiedere l’autorizzazione a procedere all’ Agenzia interregionale per il Po che ha la competenza anche sul corso del Lambro.

(Simone Rotunno)

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