Le Primavere, doppio appuntamento
martedì e giovedì al Sociale di Como
Nembrini e Bubola: prenotate QUI QUI

Franco Nembrini rintraccia nel Pinocchio di Collodi un parallelo con il Vangelo e la vicenda di Cristo. Il cantautore ripercorrerà i canti della Grande Guerra

Doppio appuntamento questa settimana con Le Primavere, il ciclo di incontri culturali organizzato da La Provincia e quest’anno dedicato al tema delle Periferie.

Il primo incontro, fissato per martedì, 2 maggio, alle 20,45 al Teatro Sociale di Como, è con Franco Nembrini che con “L’avventura di Pinocchio” darà vita al celebre personaggio come Collodi mai avrebbe sospettato che accadesse. Complice un’interpretazione del cardinal Biffi che diede una lettura cristiana alla vicenda del nostro burattino tanto da convincere l’insegnante Nembrini a farne strumento per narrare la vicenda dell’umano prima in classe, poi via via ad un pubblico più vasto, fino alle puntate per Tv2000.

Franco Nembrini, prima insegnante di religione, poi di lettere e storia, ha avviato la scuola La Traccia di Calcinate, Bergamo. Negli ultimi anni, a seguito anche del notevole successo dei suoi libri, è stato chiamato a parlare di educazione e di Dante in tutta Italia e all’estero, in particolare in Spagna e nei paesi del mondo russofono.

Il parallelo tra le avventure di Pinocchio, i Vangeli e la vicenda del Cristo diventa per Nembrini la chiave d’accesso al significato profondo del testo e della vita in generale. Con parole semplici e quotidiane, Nembrini riesce a toccare temi eterni della storia dell’umano: il desiderio e la libertà, la ricerca del padre, l’errore e il perdono, il bello che affascina e commuove, l’infinito che ci circonda e vive. Tanto da superare i confini della cultura italiana anzi toscana che Pinocchio interpreta così compiutamente, come ha scoperto con sorpresa Nembrini in questi anni. L’ingresso alla sala è libero ma è consigliabile prenotarsi online QUI

Il secondo appuntamento, in programma per giovedì 4 maggio, sempre alle 20,45 e sempre al Sociale di Como, è con il cantautore Massimo Bubola e i canti della Grande Guerra. Da Caporetto al Piave, a passo di musica, sul filo della grande memoria comune della Prima Guerra le Primavere celebrano così le Periferie più dolenti della nostra storia.

«È iniziato tutto da una considerazione molto semplice - ha spiega Bubola, per anni collaboratore di Fabrizio De André -. Il nostro Paese rispetto ad altri ha una scarsa identità musicale e ancor minore memoria. Ma quando mi si chiedeva di intonare un pezzo italiano, mi rivolgevo a quel repertorio».

Canzoni che attraversano le generazioni e che siamo abituati ad ascoltare e cantare in coro, cariche di storia, come “Il testamento del capitano” che risale al 1535. Ma la maggior parte dei brani è nata nella solitudine e nel freddo delle trincee della Prima Guerra, dove però c’era qualche chitarra, un’armonica a bocca o una fisarmonica, pochi strumenti per fare musica. «Ho pensato che questa fosse una musica documentabile e storicizzabile - continua Bubola - oltre che parte del mio patrimonio umano». Giovedì, nel concerto “Da Caporetto al Piave”, Bubola riprenderà caratterizzandoli col suo stile di scrittura, di canto e di produzione legato al folk-rock, grandi brani tradizionali come Era una notte che pioveva, Monte Canino, Ta pum, Il Testamento del Capitano, Sul Ponte di Perati, Monti Scarpazi, Bombardano Cortina, La tradotta, Ponte de Priula, Il disertore e Adio Ronco.

Bubola proporrà anche sue nuove composizioni, che nei testi riprendono i temi della Grande Guerra e musicalmente ripercorrono le belle melodie con vibranti punte nell’elettrico e dolcissime escursioni nell’acustico con brani come Rosso su Verde, Noi veniàm dalle pianure, Neve su neve, Da Caporetto al Piave, Vita di trincea. Anche in questo caso è opportuno prenotarsi, cliccando QUI

Per saperne di più sugli appuntamenti delle Primavere, leggi gli approfondimenti nell’edizione de La Provincia in edicola lunedì 1 maggio

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