Lo sconto benzina
“mangiato” dai petrolieri?
«La Regione indagherà»

Mentre si discute del taglio delle risorse per finanziare lo sconto, torna alla luce il problema dei prezzi che a Como sono tenuti più alti e che vanificano l’effetto dello sconto stesso

È bastato il semplice annuncio del taglio ai fondi statali destinati a finanziare lo sconto benzina, per scatenare le proteste del popolo degli automobilisti. Mentre da un lato il deputato Mauro Guerra fa sapere che è pronto un emendamento per ripristinare il finanziamento, dall’altro torna alla luce il problema dei prezzi che a Como sono tenuti più alti e che vanificano l’effetto dello sconto stesso

L’esperienza comune conferma: fuori provincia, ma anche in altre località della provincia, la benzina si trova anche a 10 e oltre centesimi di meno, il che vanifica l’effetto dei 23 centesimi di sconto (benzina, fascia A)

La consigliera regionale Daniela Maroni, rappresentante dei gestori dei distributori, ha annunciato di voler «convocare un tavolo in Regione, al quale far sedere le compagnie petrolifere, perché spieghino, una volta per tutte, e nella massima trasparenza, le ragioni di queste differenze».

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