L’Occidente e il confronto con la Cina

L’eventoFederico Rampini ha raccontato «il nostro futuro» attraverso un viaggio dagli Stati Uniti all’Asia

La politica, l’economia, i progetti rivoluzionari di tanti giovani: una sfida affascinante dentro luoghi e persone

Il Teatro della Società era esaurito ieri sera per lo spettacolo di Federico Rampini.

Già un’ora prima dell’inizio c’era la coda fuori dalle porte, segno manifesto dell’attesa che la serata aveva generato. È stata la conferma di quanto le Primavere di Lecco abbiano saputo venire incontro ad un desiderio diffuso di riflessione ed approfondimento.

Pianoforte e violino

Federico Rampini, giornalista del quotidiano Repubblica, ha messo in scena lo spettacolo intitolato “Occidente estremo. Vi racconto il nostro futuro”, per la regia di Antonio Petris, con Gianna Fratta al pianoforte, Dino De Palma, violino e violino cinese, e Veronica Granatiero al canto.

A presentare la serata è stato Vittorio Colombo, responsabile della redazione lecchese della Provincia di Lecco, organizzatrice dell’evento. Dopo le parole di introduzione, Federico Rampini ha iniziato lo spettacolo sulle note del piano di Gianna Fratta e parlando subito di San Francisco, una città che per lui è una sorta di “centro gravitazionale” tra America e Cina.

Tra rivoluzioni studentesche e musicali, rivendicazioni sociali e umane, quella città sembra essere un epicentro magmatico di una società in evoluzione continua: «Un villaggio rispetto ad altre città ma anche la frontiera avanzata dei cambiamenti tecnologici. Capitale mondiale del pensiero high-tech ma a venti minuti dalla natura più selvaggia».

Tante esperienze in un’America unica nel suo genere, in cui – e solo lì può capitare – l’esame per l’immigrazione ti può esser fatto da un immigrato cinese. Da San Francisco, dove Rampini ha vissuto quattro anni, si è passati alla Cina e poi a New York ed in Europa.

Un viaggio dentro la storia ma soprattutto dentro quel futuro che Rampini ha incontrato e raccontato. Come gli è successo quando dalla Pechino in piena crescita economica si è trovato ad atterrare nell’America in piena crisi. A dialogare con le parole di Rampini è stata la musica, una parte fondamentale dello spettacolo.

Due imperi

La colonna sonora è stato un dialogo tra la musica classica italiana (Vivaldi, Verdi, Puccini) e la musica antica cinese. Un evento certamente insolito e unico, reso possibile dall’incontro felice che Rampini ha avuto con Dino De Palma e Gianna Fratta, da cui è nata l’idea dello spettacolo. Rampini ci ha narrato la proprio la multiforme poliedricità delle esperienze vissute, i luoghi e i personaggi incontrati nei due imperi in competizione: la Cina e gli Stati Uniti.

È stato il racconto, tra Est e Ovest, del futuro che si sta spalancando davanti a noi, fatto di grandi scenari politici ed economici, ma anche di città che si trasformano in giardini, di idee rivoluzionarie che giovani ricercatori, spesso asiatici, sanno far germinare in università americane, di uomini che hanno riscoperto il valore di riparare i propri oggetti quotidiani da sé.

Una serata di grande spessore, capace di far riflettere su un mondo che cambia a rapidità sorprendente, il tutto condito da musiche che sembravano cucite appositamente sulle parole di Federico Rampini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA