L’omicidio di Carugo
«Fu Brivio a ordinarlo»

Udienza tesissima in corte d’Assise. Parla l’uomo che ha confessato di aver assoldato i killer

«Brivio, cerca di essere uomo. Parla!». «Rugolo non si preoccupi: parlerò». «Presidente ammonisca l’imputato: non può comportarsi così». Alla quinta ora di botta e risposta serrata i nervi saltano. E l’aula della corte d’Assise si trasforma in un ring - verbale - dove il grande accusatore punta il dito contro l’uomo accusato di essere stato il mandante dell’omicidio, mentre accusa e difesa si scontrano a suon di opposizioni e richiami.

Che dovesse essere un’udienza tesa, quella di ieri nel processo per il delitto dell’architetto Alfio Molteni (alla sbarra accusati di omicidio Alberto Brivio e Vincenzo Scovazzo e di calunnia Giovanni Terenghi) era prevedibile. Ma lo scontro è stato ben più aspro delle aspettative.

Luigi Rugolo, l’ex guardia giurata condannata a 19 anni per aver fatto da trait d’union tra la coppia Brivio-Daniela Rho e gli esecutori materiali dell’omicidio di Molteni, si siede sul banco dei testimoni e chiarisce subito che parlerà. E subito affonda: «Brivio mi ha commissionato gli atti persecutori». Sembra quasi che l’ex guardia giurata abbia diversi sassolini dalla scarpa da togliersi contro il commercialista amante di Daniela Rho: «Mi ha usato. Mi ha fatto credere che il marito era cattivo. Io sono stanco!».

Sull’omicidio Rugolo spiega: «Brivio mi ha detto che il papà di Daniela voleva far sparare al poveraccio». E così lui si attiva: «Chiedo a Scovazzo: “Quanto vuoi? Diecimila euro vanno bene?» andavano bene. «Mi è dispiaciuto non andare con Scovazzo e De Martino - dice in aula - magari evitavo questa cosa qua».

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