Lungolago di Como, topi nella fontana
«Ma il Comune non me la fa sistemare»

Il titolare del ristorante Stilo: «Disposto a tutto, ma mi dicano cosa fare». La giunta ha rinviato la decisione per due volte. Intanto la pozza è ridotta a uno stagno

Due anni fa, con altri esercizi commerciali della zona, ha rimesso in funzione la fontana “abusivamente”. Poi l’impianto si è guastato e la scorsa estate si è ritrovato con i tavoli a due passi dalla vasca ridotta a uno stagno e a maxi spazzatura nonostante avesse dato la disponibilità ad intervenire. E adesso, la situazione è ancora identica.

Silvio Buono, titolare del ristorante Stilo, è esasperato. «Alla fine dell’anno scorso - racconta lui che una decina di anni fa era in consiglio comunale per An - sono stato chiamato dal Comune, mi sono presentato con architetto e fiscalista e mi hanno detto quello che dovevo fare. A quel punto ho incaricato uno studio professionale, che ovviamente ho pagato, ma dopo la prima bocciatura del progetto mi hanno detto di realizzarlo subito».

Progetto di recupero

In pratica Buono ha proposto di mettere un telo protettivo, di riempirla di terra e di creare una piazzetta in legno con aiuole, panchine e in cambio chiede un’area per poter mettere i tavolini del locale. «Non posso farla subito - dice - perché per avere tutti i via libera ci vogliono tre mesi e non posso avviare un cantiere in piena stagione. Per questo chiedo al Comune di poter far ripartire la fontana a mie spese, ma con una concessione per i tavolini di 14 mq per rientrare nell’investimento. Oppure può essere il Comune a sistemarla fino ad ottobre, quando io potrò fare l’intervento definitivo. Possono anche dirmi di far funzionare per sempre la fontana senza altri interventi, ma in cambio mi devono allargare la concessione. Insomma, faccio quello che vogliono, purché si risolva il problema. Ho sette dipendenti in regola e con la situazione disastrosa della fontana ho subito un calo del 30% a causa dei topi e delle zanzare».

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