Marzorati sul caso palazzetto
«Cantù non deve arrendersi»

Il presidente del Coni Pierluigi Marzorati: «Serve una svolta decisiva nel 2014Anche ripartendo da zero. Io valuterei possibili sinergie con il Bennet»

Azionariato popolare e palazzetto: 2014 decisivo per il futuro del basket Cantù? Prova a rispondere Pierluigi Marzorati, bandiera della Pallacanestro Cantù e oggi presidente regionale del Coni.

«Per quanto riguarda l’azionariato popolare sono molto fiducioso - dice il “Pierlo” -, per il palazzetto, invece, difficile fare ipotesi, ma è chiaro che ci dovrà essere una svolta. Cantù non può accettare un’altra sconfitta».

Sul futuro del basket, dunque, Marzorati è ottimista: «L’azionariato popolare può andare in porto. Decisivo è stato il ruolo del sindaco Bizzozero che si è messo in gioco per il bene della città. Le risposte positive sono state tante. Spero che rimanga in gioco anche la famiglia Cremascoli che ha dato tanto a Cantù, riportando la squadra in Europa e garantendo ai giocatori una società seria e organizzata. Ecco perchè tanti buoni giocatori sono arrivati o rimasti a Cantù».

Ottima mossa per Marzorati la scelta di puntare su Sacripanti: «La passione e la competenza di Pino non si discutono, ma il fatto che sia canturino lo porta a dare ancora di più. Ha costruito una buona squadra che gioca un basket divertente. Speriamo che Cusin possa rientrare al più presto. Cantù al completo può arrivare lontano. Anche se Milano, con l’arrivo di Hackett, è la favorita per lo scudetto».

Entriamo in un terreno minato, quello del palazzetto. « Il nodo con Turra deve essere sciolto. A costo di ripartire da zero. Una soluzione è inderogabile. Expo 2015 può essere importante. Arriveranno a Milano imprenditori da tutto il mondo e molti sono già pronti a fare investimenti in Italia. Fondamentale è avere un progetto funzionale per Cantù. Io vedo un palasport da seimila posti da vivere sette giorni su sette, con museo del basket, con spazi ludico-sportivi , anche a un minipark coperto per bambini. Io credo che si debba fare un discorso anche con Bennet. Ovvero verificare con la famiglia Ratti possibili sinergie tra centro commerciale e palazzetto».

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