Mattia, ricerche nel lago ghiacciato

Da ieri in Valmalenco anche i sommozzatori dei carabinieri per ispezionare i fondali del Palù. L’agente di commercio comasco è scomparso nel nulla da 11 giorni, forse si apre una nuova pista investigativa

Non sono giunti in gran segreto, perchè il furgone che li ha portati da Genova a Chiesa in Valmalenco è stato parcheggiato davanti alla caserma dell’Arma. Sulla fiancata campeggia la scritta “Carabinieri subacquei”. Impossibile non notarlo.

Da ieri - e proseguiranno anche per tutta la giornata di oggi - sono iniziate le immersioni nel lago ghiacciato al Palù: 1.921 metri di quota, e temperature che nella notte non esitano a raggiungere i meno venti gradi.

Non sono arrivati fin lassù per un’esercitazione, ma per proseguire nelle ricerche di Mattia Mingarelli, il commerciante comasco di 30 anni, che da venerdì 7 dicembre ha fatto perdere le proprie tracce.

Di lui non si sa più nulla dalle 16 e 30, quando il suo cellulare ha scattato una foto del suo amato cane - Dante - poi postata in Instagram.

Il gestore del rifugio situato nei pressi della casa che il comasco aveva in affitto ha riferito di aver trascorso il tardo pomeriggio con lui e di aver bevuto vino e spizzicato del prosciutto.

Una versione che non convince più di tanto gli inquirenti che per tutta risposta hanno messo sotto sequestro il rifugio, passato prima al luminol (per evidenziare tracce si sangue) e poi al fiuto dei cani molecolari (che il sangue lo sentono). Sono rimasti in zona per due giorni senza però fiutare alcuna pista, mentre una task force di una cinquantina di persone ha passato al setaccio per giorni una vasta area. Ma di Mattia niente.

Ora si cerca nel lago. Lago che agli inizi di dicembre ancora non si presentava coperto da un profondo strato di ghiaccio. Le ipotesi possono quindi essere le più disparate. Mattia è scivolato nelle acque gelide, complice il buio o un malore. Oppure qualcuno ve lo ha gettato per farlo sparire.Ipotesi agghiacciante che apre altri interrogativi.

Le immersioni di ieri dei sub dei carabinieri - coadiuvati dai sub di Milano dei vigili del fuoco che hanno fatto da supporto logistico - non hanno comunque portato ad alcun risultato.

Il lago non è tanto profondo, ma presenta un fondale molto torbido. Non sarà quindi facile riuscire a scandagliarlo.

Ma quel che viene da pensare è che se la decisione è stata presa solo ora è perchè gli inquirenti stanno seguendo una “pista” che porta in quella direzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA