«Mio figlio,un bravo ragazzo»
Diego forse tradito dalla foschia

La mamma: «Studiava, ma lavorava per essere indipendente»

Travolto dopo essere passato sotto le sbarre: «Lo fanno tutti»

Sono rimasti i guanti della palestra, tra le mani di papà Dario e mamma Roberta.

Domenica era in cortile, Diego Andreani, nella sua casa di via Antonio Gramsci, a tirare pugni e calci al sacco per allenarsi alla boxe thailandese, uno dei tanti sport che praticava. Poi, con l’energia dei suoi vent’anni, era uscito per una corsetta sotto la pioggia. Non è più tornato.

Diego è stato falciato sulla vicina ferrovia, la Milano-Asso. Il treno l’ha travolto poco dopo le 13 mentre lui, con indosso le cuffiette per sentire la musica, è passato sotto le sbarre abbassate del passaggio a livello di Pomelasca. Come fanno tanti. Le lacrime di una madre hanno poche parole.

«Mio figlio era un bravissimo ragazzo. Era qui, a esercitarsi, su quel sacco. Poi, chissà perché, è uscito per andare a correre - racconta la madre, Roberta Aleotti, con la voce rotta - Aveva il suo lavoro da bagnino per essere indipendente. Ha passato due esami all’università, ingegneria chimica. Che cosa si può volere di più da un figlio».

Diego è stato forse tradito dalla foschia di un giorno diventato nebbioso poco dopo. Passare sotto le sbarre. Vietatissimo. Ma, a Pomelasca, dice la nonna, lo fanno tutti. Giovani corridori ma anche anziani a passeggio. E persone di ogni età. Da soli. In giro con il cane.

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