Morti in ospedale, i consulenti del pm
«Uccisi dai farmaci dati da Cazzaniga»

Processo al medico del pronto soccorso di Saronno al quale sono contestati 14 omicidi

La somministrazione dei farmaci in sovradosaggio da parte del dottor Leonardo Cazzaniga, l’ex vice primario del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, a processo per omicidio volontario di 14 persone (11 in corsia e 3 in ambito familiare), sarebbe la causa diretta della morte dei pazienti.

E’ questa una della conclusioni alle quali sono giunti i consulenti tecnici della Procura Fabrizio Bison, Luca Dutto e Bruno Barberis che in queste ore stanno riferendo in aula, davanti alla Corte d’Appello di Busto Arsizio, presieduta dal giudice Renata Peragallo, a proposito dell’inchiesta “Angeli e Demoni”. I tre hanno avuto modo di analizzare 97 cartelle cliniche dalle quali hanno estrapolato i casi di morte sospetta in corsia.

Dal loro lavoro di consulenza è emerso che i decessi sarebbero stati causa diretta delle somministrazioni effettuate dal Cazzaniga: un mix di farmaci in sovradosaggio che secondo le loro conclusioni non avrebbero lasciato scampo ai pazienti, risultando letali. Malati giunti in ospedale in codice rosso, in condizioni molto gravi o terminali. Pazienti con aspettative di vita non molto lunghe, ma praticamente azzerate dalla cura Cazzaniga.

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