Multe annullate agli amici, Gatto nei guai

L’accusa: usava un disabile per presentare ricorsi contro il vigile elettronico. Rischia il processo

Il primo ricorso è norma, o quasi. Il secondo sfortuna. Il terzo casualità. Ma il quarto e il quinto o sono una sfida alle regole oppure è furbizia. La procura propende per la seconda ipotesi. E così l’assessore Paolo Gatto è finito nel registro degli indagati. Di più: ha ricevuto questa estate l’avviso di chiusura indagini, solitamente l’anticamera per una richiesta di processo. L’ipotesi di reato a suo carico è falso in atto pubblico, per aver indotto in errore un pubblico ufficiale, presentando ricorsi fasulli contro alcune contravvenzioni recapitate a casa di conoscenti dell’esponente della giunta comunale. Si tratta di fatti che risalgono a un periodo antecedente alla chiamata di Gatto a Palazzo Cernezzi, portati alla luce dalla solerzia di alcuni agenti della polizia locale.
In particolare a una vigilessa incaricata di verificare i reclami contro le multe del vigile elettronico, per l’accesso in zona a traffico limitato, è sembrato quantomeno curioso incappare ripetutamente in un nome ricorrente: quello del signor Gianni (identità di fantasia), un disabile che, spesso a bordo di auto differenti, avrebbe varcato le porte videocontrollate della città murata. Com’è noto i portatori di handicap sono autorizzati a entrare in centro storico, anche accompagnati a bordo di auto le cui targhe non risultano nell’elenco di quelle automaticamente scartate dall’occhio elettronico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA