Multe insabbiate alla Polstrada
Chiesto il processo per 14 agenti

Accusati di falso e abuso d’atti d’ufficio: fecero sparire 1.746 verbali

Coinvolto anche un vigile. Otto indagati hanno chiesto di patteggiare

Sono in tutto 15 i poliziotti per i quali la Procura della Repubblica di Como (pm Massimo Astori) ha chiesto in questi giorni il rinvio a giudizio per reati che variano dal falso ideologico all’abuso d’ufficio, coronamento dell’inchiesta sul cosiddetto scandalo Polstrada. Le posizioni dei 23 indagati sono state divise in due blocchi: otto di loro, ivi compreso il comandante Patrizio Compostella, hanno chiesto di poter patteggiare, e finiranno giudicati separatamente. Per gli altri, a partire dal numero due, l’ispettore Gian Piero Pisani,c’è da attendere soltanto che il tribunale fissi la data dell’udienza preliminare.

Con Pisani, ci saranno 13 colleghi e un ufficiale in servizio da molti anni alla polizia locale di Como.

Le posizioni sono diverse. In generale le contestazioni riguardano comunque l’avvenuta “sparizione” di 1746 verbali corrispondenti ad altrettante multe comminate con autovelox o sistema “Tutor”, che anziché essere notificate ai diretti interessati finirono per essere “archiviate” facendo figurare che ciascuno degli automobilisti avesse presentato un ricorso.

Il finto ricorso serviva, a posteriori, a nascondere le omissioni nella compilazione delle schede informatiche nel sistema operativo. Una “fetta” robusta dell’attività di indagine riguarda anche i “rapporti” con la polizia locale e le carte false compilate per consentire l’annullamento di alcune multe per divieto di sosta comminate dai vigili urbani alle auto degli agenti della Polstrada parcheggiate in via Italia libera, durante l’orario di servizio.

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