«Uccisa per gelosia» video
Il figlio ora è senza genitori

Per la morte di Lidia Nusdorfi fermati a Rimini l’ex convivente albanese della donna e il suo datore di lavoro che gli aveva dato un falso alibi. Il dramma dei due bambini

Ha confessato di essere l’autore del delitto Dritan Dermiaj, l’albanese di 29 anni, ex conviente di Lidia Nusdorfi e padre di uno dei suoi due figli, un bimbo di cinque anni,

Il pasticcere residente a Rimini è stato messo in stato di fermo durante la notte. I militari di Como e Cantù ieri sono stati in Romagna proprio per interrogare l’uomo, che aveva fornito però un alibi. Aveva raccontato che sabato sera si trovava in pasticceria, affermazione confermata dal datore di lavoro. Il suo racconto, tuttavia, presentava delle incongruenze e alla fine è crollato. Da testimone è diventato indagato quando è caduto l’alibi. Arrestato per favoreggiamento il datore di lavoro, titolare del forno riminese, che avrebbe, forse solo per solidarietà senza la piena consapevolezza dell’accaduto, fornito l’alibi fasullo . Denunciato per favoreggiamento anche un terzo personaggio, che avrebbe aiutato l’omicida.

Il movente del delitto sarebbe la gelosia: la vittima da sei mesi aveva iniziato una relazione con il cugino ventenne dell’ex convivente, e proprio per questo si sarebbe allontanata da Rimini per trasferirsi dai parenti a Mozzate.

Secondo i carabinieri di Como, quello di Mozzate è stato un agguato premeditato: l’omicida avrebbe atteso la donna all’unico scopo di ucciderla.

A Rimini si apre il dramma dei due bambini che vivevano con papà Dritan, che ora rischia l’ergastolo. Loro non sanno nulla di quello che è accaduto.

Drammatica la situazione del più piccolo dei due, 5 anni, figlio dell’albanese e di Lidia, ora rimasto orfano di entrambi i genitori.

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